Ondata di freddo e gelo sugli USA: “Colpa del riscaldamento stratosferico”

MeteoWeb

Wintry WeatherIl “grande freddo” torna a colpire, a un anno di distanza, gli Stati Uniti. Un fenomeno insolito a così breve distanza di tempo che chiama in causa il riscaldamento stratosferico (stratospheric warming). A spiegarlo all’Adnkronos è il meteorologo Paolo Ernani. ”E’ cosa molto rara ma negli Usa si sta replicando la forte ondata di freddo polare e gelo che si verificò a partire dal dicembre 2013. Abbondanti le precipitazione nevose specie sugli Stati del Nord-Est ma non solo. La neve, che ha raggiunto nel mese di novembre anche i 3 metri di altezza, le gelate e i forti venti freddi stanno paralizzando ogni attività con scuole chiuse e viabilità stradale in molti casi compromessa. La causa, simile a quella dello scorso, è da ricercare nel riscaldamento stratosferico”.

E’ un fenomeno che si genera nella alta stratosfera, intorno ai 45 km di altezza. Per cause che non siamo ancora in grado di spiegare in maniera esauriente si genera un’estesissima bolla di grandezza continentale e di spessore di 8-10 km di aria calda con la temperatura che può passare, nel giro di 5-8 giorni, da valori negativi di -40/-50 gradi a livelli positivi intorno ai +10 gradi. Quando il fenomeno giunge a maturazione, al Polo Nord si forma a tutte le quote un’intensa area di alta pressione (ma è possibile che siano anche 2) che costringe il vortice polare a emigrare dalla sua sede naturale verso latitudini meridionali”. ”Nella situazione di quest’ anno la dinamica che si è generata ha dato luogo a 2 vortici polari secondari: uno ha invaso gli Stati Uniti e l’altro, anch’esso piuttosto intenso, la Russia siberiana e vasti territori della Cina e con gelate previste anche nel nord del Giappone. Secondo le carte emisferiche previste, i relativi fenomeni con freddo neve e gelo potrebbero durare diversi giorni ancora. Se l’attuale conformazione barica polare resterà invariata per il nostro continente non dovrebbero esserci particolari problemi ma se così non fosse e se l’alta pressione polare si spostasse le conseguenze per l’Europa non sono ancora prevedibili”.

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