Per Samantha Cristoforetti il conto alla rovescia per il suo primo volo nello spazio e’ gia’ partito da settimane, ma adesso la missione e’ davvero vicina. La prima donna astronauta italiana sta vivendo le fasi finali della preparazione nella base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, in vista del lancio di domenica, alle 22,01 italiane. La sua missione, ‘Futura’, e’ la seconda di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) in quanto rientra nell’accordo bilaterale Asi-Nasa del 1997 per la fornitura di tre moduli pressurizzati abitativi. La prima era stata ‘Volare’, nel 2013, con Luca Parmitano. Il simbolo di Futura, disegnato da Valerio Papeti di Torino, e’ il Sole che brilla nell’alba, fra la Terra azzurra e tante stelle bianche tra le quali sfreccia la Stazione Spaziale.
Nata nel 1977 a Milano e vissuta a Male’ (Trento), Samantha Crisoforetti fa parte della nuova generazione di astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), per la quale e’ stata selezionata nel 2009. Oltre ad essere la prima donna astronauta italiana, attualmente e’ l’unica donna astronauta in Europa. Capitano dell’Aeronautica Militare Italiana, si e’ laureata in Ingegneria meccanica nell’universita’ di Monaco. La missione Futura durera’ quasi sei mesi, che si annunciano decisamente indaffarati: dei 200 esperimenti in programma, dieci sono italiani, compresa una stampante in 3D per futuri ‘pezzi di ricambio spaziali’ e un ‘angolo bar’ tra le stelle che, oltre ad offrire un po’ di relax agli astronauti, aiutera’ a studiare il comportamento dei fluidi. Anche per lei, come per gli altri astronauti italiani, la cucina mediterranea arrivera’ in orbita. Ma non saranno solo piatti tradizionali pronti: sulla Stazione Spaziale arriveranno anche ingredienti per inventare piatti nuovi. Non e’ invece prevista per lei una passeggiata spaziale, anche se l’avrebbe desiderata molto. E’ qualificata per utilizzare le tute della Nasa e quelle russe, ma hanno una taglia troppo grande: sarebbe stato necessario costruirne una della sua misura, ma questo avrebbe richiesto troppo tempo. Tra le cose che l’astronauta ha deciso di portare nello spazio c’e’ la bandiera del team WeFly, unica pattuglia al mondo dove due dei tre piloti sono disabili, e libretti nei quali ha raccolto testi che raccontano il rapporto dell’uomo con le stelle: da poesie, all’equazione che descrive il funzionamento del razzo elaborata all’inizio del ‘900 dal padre dello spazio, il russo Konstantin Tsiolkovsky. Da mesi Samantha Cristoforetti sta sognando il momento in cui entrera’ nella Stazione Spaziale, ormai sempre piu’ vicino. ”Andare nello spazio – ha detto piu’ volte – e” realizzare il sogno di una vita, il punto di arrivo di una storia personale e professionale di decenni”.