Ebola, FAO: aumenta l’insicurezza alimentare, 38 paesi a rischio

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TOPSHOTS-LIBERIA-WAFRICA-HEALTH-EBOLAL’epidemia del virus Ebola, ma anche i conflitti internazionali e le condizioni climatiche avverse aumentano l’insicurezza alimentare nel mondo: oggi sono 38 i Paesi a rischio, tra cui 29 in Africa, 3 in piu’ rispetto a quelli stimati a ottobre. E’ quanto emerge dal Rapporto Fao ‘Crop Prospect and Food Situation’ (Prospettive dei Raccolti e Situazione Alimentare) che comunque conferma per il 2014 una produzione cerealicola mondiale record che tocchera’ oltre 2,5 miliardi di tonnellate, superando il consumo previsto con un aumento anche delle scorte al loro livello massimo dal 2000. Ebola, spiega la Fao, ha causato uno dei maggiori shock per l’agricoltura e per il settore agro-alimentare dell’Africa Occidentale, avendo cominciato a diffondersi durante la stagione della semina ed essendosi propagata durante tutto il ciclo del raccolto, specialmente in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Anche le avverse condizioni climatiche nella regione del Sahel porteranno probabilmente ad una drastica riduzione dei raccolti, come il calo del 38% rispetto alla media in Senegal. Anche i conflitti aggravano la situazione. Secondo il Rapporto Fao la situazione in Siria e’ particolarmente grave, con 6,8 milioni di persone colpite da grave insicurezza alimentare; come anche in Iraq, dove il numero delle persone sfollate a causa della guerra civile e’ triplicato rispetto all’anno scorso, per toccare quota 2,8 milioni. Un terzo della popolazione ha bisogno urgente di assistenza alimentare nella Repubblica Centrafricana, dove la produzione quest’anno e’ stimata in calo del 58% rispetto alla media, con i prezzi delle derrate schizzati del 70% e 550 mila persone che hanno bisogno di assistenza. E di assistenza necessitano oltre 6 milioni di persone nel Sud Sudan, con listini alti in particolare per il sorgo, addirittura quadruplicati nelle aree maggiormente colpite dal conflitto. La produzione cerealicola nel 2014 e’ stata leggermente sotto la media in Nord Africa, dove il Marocco ha sofferto drastiche riduzioni per via delle piogge incostanti, mentre la produzione in Tunisia si e’ ripresa dopo un modesto raccolto nel 2013. La siccita’, fa sapere la Fao, ha ridotto i raccolti in America Centrale, tagliando del 9% circa la produzione di mais che ha portato 400 mila famiglie in Honduras, El Salvador e Guatemala ad aver bisogno di assistenza alimentare. Infine la produzione aggregata di cereali dall’Europa quest’anno e’ stimata in aumento del 5,3% rispetto al 2013, mentre negli Usa e’ prevista una produzione record di mais, nonostante una minore superficie seminata.

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