Si contano i danni a Rimini dopo le piogge intense che ieri hanno colpito la città. Tra le situazioni più critiche quella di una famiglia che ieri sera alle 20 in via Marecchiese è rimasta bloccata in casa a causa dell’esondazione del vicino torrente Mavone. A chiamare i soccorsi un 45enne che ha fermato in strada una pattuglia dei carabinieri. I militari sono quindi subito entrati nell’appartamento, che si trova sotto il livello stradale, ed era ormai invaso dall’acqua che aveva raggiunto all’interno circa 1,70 mt di altezza. I due carabinieri sono riusciti a portare in salvo la moglie dell’uomo e i due figli, di 14 e 17 anni, estraendoli dall’abitazione completamente allagata, caricandoli materialmente sulle loro spalle. All’indomani dell’ondata di maltempo che ha visto cadere sul territorio comunale una media di 80 millimetri di pioggia, stanno via via tornando alla normalità le condizioni sulle strade del riminese. Sono una trentina gli operatori dal pomeriggio di ieri sono stati impegnati fino a notte su tutto il territorio comunale. Gli agenti della Municipale sono stati chiamati a verificare la situazione di molte strade che hanno subito allagamenti, mentre i volontari della protezione civile sono intervenuti in particolare alla Gaiofana, una delle zone più colpite. Un paio gli incidenti senza gravi conseguenze: uno che ha coinvolto un mezzo di Hera, uscito fuori strada, mentre una pattuglia ha prestato soccorso ad un automobilista bloccato al sottopasso di via Sacramora, a Viserba. Gli interventi sono proseguiti anche questa mattina e proseguono tuttora, in sinergia con i vigili del fuoco e la protezione civile. Anche le squadre del pronto intervento del Servizio di Manutenzione strade di Anthea, ricorda il Comune di Rimini, hanno lavorato dal pomeriggio fino alle 23, quando la situazione si è andata a normalizzare. Sono state una decina le strade, da nord a sud che hanno richiesto la chiusura temporanea, così come tre sottopassi (via Sacramora, via Cappelli, via Zavagli). Nella mattinata odierna, lasciata alle spalle l’emergenza, gli operai di Anthea insieme a due imprese terze, si sono messe al lavoro per ripristinare la funzionalità dei fossi e delle tombinature stradali che si sono chiuse a causa del fango.