Ad appena un mese dall’ultima denuncia di Italia Nostra e di altre associazioni ambientaliste contro il taglio che l’Ente Parco vuole fare in una riserva naturale di grande valore naturalistico nel Parco Nazionale della Sila, è di questi giorni la notizia che il Corpo Forestale dello Stato, che ha la responsabilità della gestione della Riserva Naturale della Valle del fiume Argentino, abbia negato al comune di Orsomarso (Cosenza) l’autorizzazione al taglio di circa 500 alberi, in pieno Parco nazionale del Pollino. La richiesta è stata avanzata col pretesto che questi alberi, tra cui diversi di grandi dimensioni, lungo le sponde del fiume Argentino, tra le località Pantagnoli e Povera Mosca, potrebbero rappresentare un ostacolo al deflusso delle acque! Proprio il disboscamento, l’eliminazione della vegetazione ripariale sono fra le principali cause di dissesto idrogeologico nel nostro Paese sconvolto da esondazioni, alluvioni ed eventi catastrofici di ogni genere che, a quanto pare, non insegnano niente.
A Sindaco, consiglieri e a quanti hanno avanzato la richiesta di taglio degli alberi, le associazioni Italia Nostra, Altura, Associazione Mediterranea per la Natura, Forum Ambientalista calabro-lucano “Stefano Gioia” e Lipu ricordano che, oltre ad essere in pieno Parco Nazionale del Pollino, la località si trova anche nella Riserva Naturale della Valle del fiume Argentino, istituita, ancor prima dell’istituzione del Parco, con Decreto del Ministro dell’Ambiente n. 423 del 21/7/1987 che ha per scopo la conservazione dell’habitat naturale. La finalità principale della Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino è la salvaguardia di un’eccezionale area di wilderness, cioè di una zona di natura praticamente integra. L’area, in cui ricadrebbero i suddetti tagli, è stata inoltre dichiarata Sito di Importanza Comunitaria, nonché Zona di Protezione Speciale, ai sensi delle Direttive 92/43/CEE e 2009/147/CEE (ex 79/409/CEE) ed è pertanto inclusa nella rete “Natura 2000”, che comprende le zone di maggior valore naturalistico europee che gli Stati membri sono tenuti a conservare in modo adeguato.
La valle dell’Argentino rappresenta una delle poche, se non l’unica valle di natura selvaggia e integra rimasta in Calabria, un ambiente a elevato valore ecologico e faunistico caratterizzato da specie particolarmente protette a livello comunitario. Tra tutte ricordiamo la Salamandrina dagli occhiali e la Rana appenninica tra gli anfibi; il Cervone e il Saettone tra i rettili; l’Aquila reale, il Falco pellegrino, il Picchio nero e la Balia dal collare, tra gli uccelli e il Lupo appenninico, la Lontra e il Gatto selvatico tra i mammiferi. Inoltre costituisce un importante ambiente di vita per il Capriolo italico, in zona presente con un piccolo nucleo indigeno. Una bellezze naturalistica che annualmente richiama visitatori da ogni parte d’Europa e del mondo.
Parco del Pollino: oltre 500 alberi a rischio taglio nella protettissima Valle dell’Argentino
MeteoWeb