“Per sconfiggere l’Ebola cosi’ come l’AIDS bisogna fare appello al sistema immunitario del paziente e contrastare contemporaneamente anche lo stress ossidativo che comportano per l’organismo. Ossidazione livello di lipidi, plasma, proteine e DNA. Per affrontarli servono cure complementari ai farmaci, in particolari gli antiossidanti. Si puo’ agire immediatamente da oggi a domani, fornendoli ai malati ma anche a chi lavora con loro”. “Quella comunemente usata – ha spiegato – e’ una medicina per compartimenti che spesso pero’ fallisce. Bisogna a sempre creare un rapporto personalizzato col paziente, ricordando che i medici non curano la malattia ma la persona. E che le persone sono tutte diverse fra loro”. Serve, ha concluso, “una medicina olistica che riguardi il paziente nella sua integralita’. Per questo, accanto ai farmaci e senza dimenticarli, dobbiamo utilizzare anche sostanze naturali e puntare sull’alimentazione”.
La prevenzione delle grandi infezioni: dall’Aids all’Ebola
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