Piu’ di 100 esemplari di tartarughe marine trovate morte sul litorale che va da Zapponeta (Foggia) a Monopoli (Bari), ai quali va aggiunta la carcassa di un’altra tartaruga rivenuta nei giorni scorsi sulla spiaggia di ‘Pane e pomodoro’ a Bari: e’ il dato del 2014 reso noto dal Centro recupero tartarughe marine di Molfetta (Bari), e definito ‘catastrofico’ dal responsabile della stessa struttura, Pasquale Salvemini, del Wwf. I decessi, si spiega in una nota del Centro di recupero, sono “certamente avvenuti per mano dell’uomo, come testimoniano le lesioni macroscopiche alle carcasse”. Sotto accusa e’ l’utilizzo delle reti a strascico per la pesca, ma diverse tartarughe recuperate hanno ingerito anche ami e lenze. “Gli esemplari ormai privi di vita restano in mare anche per diversi mesi – si aggiunge nella nota – e vengono riportati a riva dalle mareggiate ormai in avanzato stato di decomposizione. Su di essi, quindi, non e’ possibile effettuare le necroscopie che svelerebbero altre eventuali cause del decesso”. Nonostante tutto questo, conclude la nota, e’ aumentato il numero dei pescatori che si stanno impegnando nella tutela di questi animali, e che fanno riferimento al Centro di recupero di Molfetta nel momento in cui trovano tartarughe marine in difficolta’.