Il cioccolato non consola e non scaccia umor nero e depressione. Gli effetti attribuiti a questo alimento e ad altri cibi ‘di conforto’ sarebbero solo psicologici, una credenza che attribuisce i miglioramenti spontanei dell’umore a un elemento esterno. Almeno secondo uno studio americano dell’università del Minnesota, recentemente pubblicato sul ‘Journal of Health Psychology’. Nel corso della ricerca, un gruppo di volontari è stato invitato a scegliere gli alimenti che li facevano sentire meglio quando si sentivano giù di morale. Il cioccolato è stata la scelta principale, indicato dal 26% del campione, seguito dal gelato (18%) e dai cookies (16%). Ma sono stati selezionati anche altri prodotti ai quali, in genere, non viene attribuita nessuna virtù, come mandorle, pop corn, arachidi. Più di tre quarti del campione si è dichiarato d’accordo con la frase “se io mangio un alimento confortante sono sicuro che mi sentirò meglio”. Nella fase successiva dell’esperimento, ai partecipanti sono state proposte sequenze di film tristi e ansiogeni e, dopo averli visti, tutti si sentivano depressi e angosciati. A un gruppo è stata offerta una tripla dose di cioccolata mentre a un altro alimenti definiti ‘buoni ma non particolarmente confortanti’. I rimanenti avevano avuto una barretta di muesli o nulla.Tutti, però, hanno riempito un questionario sullo stato del proprio umore. I risultati hanno indicato un miglioramento generale, per tutti, dell’umore, qualsiasi cosa avessero mangiato. Identico miglioramento anche per chi non aveva mangiato nulla. Per i ricercatori si tratta di un meccanismo naturale: le emozioni negative di affievoliscono da sole, ma la maggioranza delle persone è portata ad attribuire al cibo il miglioramento dell’umore.