Manca ormai pochissimo alla fine del 2014 e tra poche ore si darà il via ai festeggiamenti, tra i più sentiti dell’anno. Ma da dove hanno origine? Il calendario gregoriano, quello attualmente in uso nella maggior parte dei Paesi del mondo, entrato in vigore con la bolla papale “Inter Gravissimas”, deve il suo nome al papa Gregorio XIII, che lo introdusse ,nel 1582, come revisione di quello precedentemente in vigore, il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare a partire dalle Calende di Januarius del 709 ab Urbe condita (45 a. C.), che a sua volta riprendeva e modificava il calendario egizio. Si trattava del risultato finale di una serie di correzioni attuate nel corso dei secoli, doverose per via delle sfasature e delle anomalie che alteravano quel rapporto tra religione e astronomia stabilito dal Concilio di Nicea del 325. Per riformare il calendario giuliano e ripristinare l’accordo tra la data della Pasqua e i dettami del Concilio di Nicea, papa Gregorio XIII nominò una commissione di esperti che utilizzavano per le correzioni le misurazioni dell’astronomo Niccolò Copernico. Il risultato delle modifiche fu un drastico ed immediato rifasamento della data rispetto alla situazione astronomica, saltando di colpo 10 giorni di calendario (nell’anno 1582 si passò dal giovedì 5 ottobre direttamente al venerdì 16 ottobre) e venne rivista la regola dei giorni bisestili per evitare che lo slittamento della data tornasse a verificarsi nel futuro; stabilendo che fossero bisestili gli anni divisibili per 4 e che degli anni terminanti con 2 zeri fossero bisestili solo quelli divisibili per 400.
La convenzione di stabilire come 1° giorno dell’anno il 1 gennaio è stata ereditata dal calendario giuliano: fu Giulio Cesare a stabilire che l’anno iniziasse il 1 gennaio anziché il 1° giorno di marzo come voleva il calendario di Numa, in vigore fino a quel momento, e a determinare la ricorrenza secondo la quale in quel giorno i Romani organizzassero pranzi con amici, scambiandosi in dono un vaso bianco con mele, datteri e fichi, accompagnati da strenne (ramoscelli d’alloro) come augurio di fortuna e felicità. Una curiosità: il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra a una dea di origine sabina, Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità, quindi il termine latino “strenna”, “presagio di fortuna” deriva proprio dalla dea. Le tracce più antiche arrivano però dagli antichi Babilonesi: si narra che cominciarono a festeggiare il Capodanno circa 4000 anni fa e che esso cadeva in corrispondenza della 1° luna nuova, dopo l’equinozio di primavera.
I Celti, invece, in passato festeggiavano nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre per celebrare il periodo in cui la Terra si preparava per tornar poi a ridare i suoi frutti. In Inghilterra e in Irlanda, invece, il Capodanno si festeggiava il 25 marzo, nel giorno dell’Incarnazione; in Francia, in corrispondenza con la domenica di Pasqua; mentre in Spagna, fino al 1600 circa, il Capodanno era il giorno di Natale. Fu nel 1691 che papa Innocenzo VI, per porre fine a queste difficoltà locali, decretò che il Capodanno dovesse iniziare per tutti il 1 gennaio, detto anche giorno della Circoncisione. Molte, tuttavia, sono ancora le date usate come inizio nel mondo, estranee alla storia religiosa cristiana. L’esempio più famoso è dato dal calendario cinese, che non inizia in un giorno preciso, bensì nel giorno della seconda luna piena, dopo il 21 dicembre (solstizio d’inverno), in un data compresa tra il 21 gennaio e il 21 febbraio.
Ormai anche questo Paese ha acquisito l’usanza di festeggiare il 31 dicembre. Un altro esempio è dato dal Capodanno islamico, che si festeggia il 1° giorno del mese di Muharram e può corrispondere a qualsiasi periodo dell’anno gregoriano poiché l’anno lunare impiegato nel calendario islamico è circa 11 giorni più breve dell’anno solare del calendario gregoriano; cosicché una data islamica si “sposta” indietro rispetto al calendario gregoriano di circa 1 mese ogni 3 anni. Nel sud -est asiatico sono diversi i Paesi che festeggiano tra il 13 e il 15 aprile. Infine, vanno citati il Capodanno ebraico, festeggiato a settembre, così come quello etiopico; ed il Capodanno indù, a metà novembre.