Terremoto 4.4 in Calabria, notte di paura. L’esperto: “se le case fossero a norma potremmo stare tranquilli”

MeteoWeb

La “maledizione” del 28 dicembre continua a colpire: nel giorno del devastante terremoto che esattamente 106 anni fa, il 28 dicembre 1908, sconvolse Calabria e Sicilia con epicentro nello Stretto di Messina (magnitudo 7.2), stasera la terra ha tremato di nuovo, per fortuna in modo molto più lieve, in Calabria e precisamente a Cosenza. La scossa principale è stata quella di magnitudo 4.4 delle 22:43, con epicentro a Spezzano Sila, sui monti proprio a ridosso del capoluogo silano. Dopo appena tre minuti, alle 22:46, c’è stata un’altra scossa di magnitudo 3.3, poi altre minori. E anche un anno fa, il 28 dicembre 2013, la terra aveva tremato precisamente alle 05:20 del mattino: una scossa di magnitudo 4.0 che aveva svegliato all’alba milioni di persone impaurite tra Calabria e Sicilia. Per fortuna anche stasera come un anno fa, soltanto tanta paura ma nessun danno. Ovviamente quella della data è una pura e semplice combinazione; per approfondire ulteriori dettagli sulla scossa di questa sera, abbiamo contattato uno dei più grandi esperti del territorio.

Ai microfoni di MeteoWeb, il geologo del CNR Carlo Tansi spiega che “questa scossa stasera è stata avvertita in modo così forte a Cosenza perchè l’ipocentro è stato molto vicino alla superficie. La scossa, infatti, s’è verificata ad appena 11km di profondità, e il terremoto ha potuto sprigionare tutta la propria energia in superficie“.

La scossa – spiega ancora l’esperto – si è verificata su una faglia lunga circa 30km che parte da Rogliano e si propaga fino a Tarsia, una faglia che ha provocato altri terremoti storici nel 1835, nel 1854 e nel 1870, in tutti i casi terremoti non distruttivi. In passato nella provincia di Cosenza i terremoti storici non sono mai stati così violenti da essere paragonabili a quelli della Calabria meridionale o della Sicilia orientale; è una precisazione opportuna per evitare allarmismi. Le scosse in provincia di Cosenza raramente hanno superato la magnitudo 6.0, di pochi decimi. Non sono quindi paragonabili a quelli distruttivi che hanno raggiunto magnitudo 7 e oltre in altre zone di Calabria e Sicilia, o dell’Italia appenninica centrale“.

Chi si azzarda a prevedere terremoti potrebbe essere denunciato per procurato allarme, non c’è alcun modo per prevederli – conclude Tansima il vero problema è che siamo in Italia, se fossimo in Giappone non ci saremmo neanche svegliati per parlare di questa scossa, che ricordo è pur sempre stata di magnitudo 4.4. Se le case venissero costruite tutte secondo la rigida normativa antisismica, non dovremmo avere alcuna paura. Purtroppo la Calabria è terra di abusi edilizi, e paghiamo anche quello che abbiamo fatto nel corso degli anni. Solo quando la terra si muove ci ricordiamo di questi misfatti, ma la prevenzione dovrebbe accompagnarci ogni giorno. L’augurio è che non debbano servire altre tragedie per capirlo: l’Italia ne ha subite talmente tante, ultime quelle di L’Aquila e dell’Emilia Romagna, che dovrebbe già avere la piena consapevolezza dei rischi sismici a cui inevitabilmente va incontro per la natura geologica del territorio su cui sorge“.

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