Ricercatori australiani hanno identificato alcune delle prime cause del cancro all’intestino, rivelando come la malattia comincia, si diffonde e sviluppa resistenza ai trattamenti. Una scoperta che apre la strada a un migliore uso dei correnti farmaci di chemioterapia e allo sviluppo di nuovi trattamenti per la malattia, la terza in ordine di frequenza nei paesi avanzati. Il responsabile della ricerca Rob Ramsay, che guida il programma di biologia delle cellule cancerose del Peter MacCallum Cancer Centre di Melbourne, scrive sulla rivista Cell Reports che la scoperta riguarda l’85% dei tumori presenti in persone con cancro all’intestino, che non hanno precedenti in famiglia della malattia. Nella ricerca durata cinque anni, Ramsay e i suoi collaboratori hanno identificato come un ‘sistema di frenaggio’ in due fasi, protettivo dell’organismo, fallisce in cellule con cromosomi instabili, causando l’insorgenza e l’accelerazione della malattia. E’ noto da tempo che i cromosomi nelle cellule del cancro all’intestino sono caratterizzate da instabilita’, rendendo il proprio comportamento difficile da prevedere e da prendere di mira, ma gli scienziati non sapevano come tale instabilita’ avesse inizio. Dopo aver prelevato cellule da 600 pazienti e averle comparate con cellule in provetta e con modelli basati su topi di laboratorio, gli studiosi hanno potuto osservare il degrado del sistema protettivo di frenaggio, come questo avanza e provoca il caos nei cromosomi. “In pochi giorni, la transizione da cellule sane in cancerose e’ stata visibilmente netta. I drammatici cambiamenti genomici che le cellule subiscono danno al cancro ampie opportunita’ di evolversi rapidamente e di ingannare i trattamenti utilizzati per combatterlo”, scrive Ramsay. Fino ad ora, gli scienziati ritenevano che l’instabilita’ dei cromosomi crescesse in modo casuale con l’evolversi delle cellule cancerose, mentre una rete di segnalazione chiamata percorso Wnt proteggeva le cellule dal caos dei cromosomi. Il nuovo studio mostra invece che l’instabilita’ comincia immediatamente con il degrado del percorso Wnt, che si verifica in due fasi, facendo insorgere la malattia. Secondo Ramsay, i risultati aprono nuove possibilita’ di trattamento. “Queste fondamentali nuove informazioni indicano come il percorso Wnt debba essere un obiettivo di alta priorita’ per lo sviluppo di nuovi trattamenti. Gli indizi genetici scoperti dalla nostra ricerca aiuteranno a guidare la selezione dei pazienti per differenti terapie, alcune delle quali sono gia’ disponibili”