Un tumore su due colpisce uomini e donne durante la terza età. Ma le sperimentazioni dei farmaci oncologici sono nel 99% dei casi svolte su persone con meno di 65 anni. “Dobbiamo cambiare le linee guida internazionali sulle malattie tumorali e riadattare terapie e cure al loro vero paziente target: l’anziano”. E’ questo l’appello lanciato oggi dagli oltre 300 specialisti riuniti nella Capitale per il 1ST Rome International Meeting in Geriatric Oncology. “Oncologo e geriatra devono spesso lavorare su un “terreno fragile” – afferma il prof. Guido Francini, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Università di Siena e presidente del convegno internazionale che si concluderà domani -. Un anziano, a differenza di un paziente giovane, soffre di tutta una serie di malattie come ipertensione, diabete, insufficienza renale o scompenso cardiaco. Per essere efficaci le terapie devono tener conto del “fattore età” e di tutte le problematiche che può avere una persona con più di 65 anni. Inoltre l’organismo, durante la vecchiaia, non riesce a tollerare determinate tossicità di alcuni farmaci oncologici”. Il 1st Rome International Meeting on Geriatric Oncology è organizzato dall’Università di Siena e di Roma Sapienza. Gode del patrocinio, tra gli altri, dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e dell’adesione del Presidente della Repubblica. “Lo scopo principale dell’incontro internazionale è approfondire le nostre conoscenze sulla malattia oncologica nell’anziano – prosegue Francini -. Il congresso vuole sensibilizzare il personale medico e sanitario a un nuovo approccio clinico. Dobbiamo creare percorsi assistenziali specifici per i pazienti oncologici over 65. Per cercare di raggiungere questi ambiziosi obiettivi ci siamo avvalsi di un team composto dai più grandi esperti internazionali e nazionali in oncogeriatria”. Negli anziani, il rischio di ammalarsi di tumore è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. “Secondo le ultime previsioni demografiche, nel 2030 circa il 30% degli italiani avrà più di 65 anni – ricorda Francini -. In futuro dobbiamo aspettarci un aumento significativo del numero di neoplasie e di anziani colpiti. Contro il cancro sarà dunque necessaria una sempre più forte collaborazione tra oncologi e geriatri. Ma anche la prevenzione potrà avere un ruolo fondamentale. Il 40% dei tumori è evitabile seguendo stili di vita sani. Per evitare gravi problemi di salute durante la terza età è necessario fin da giovani non fumare, limitare il consumo di alcol, seguire una dieta sana ed equilibrata, svolgere regolarmente attività fisica e sottoporsi ad esami medici”.