L’affondo del vortice polare fino all’Europa centrale e al bacino del Mediterraneo centrale si farà sentire anche con un autentico tracollo del campo di geopotenziale alla quota di 500 hpa e dei valori barometrici al suolo, che soprattutto sulle regioni settentrionali potranno scivolare ben al di sotto della soglia dei 980-978 hpa, come non accadeva da diversi anni. Su molte regioni del nord Italia, fra Piemonte, Lombardia, Emilia, Veneto, Liguria e nord della Toscana, con molta probabilità si potranno misurare valori eccezionalmente bassi, fino a 977-976 hpa.
In molte località del nord valori pressori, normalizzati a livello del mare, così bassi non si misuravano dall’inverno del 2009, quando si raggiunsero picchi al di sotto dei 975-974 hpa sulla pianura Padana, in qualche caso pure prossimi ai record storici.
In questa occasione difficilmente si potranno battere dei record di pressione minima (salvo che nelle stazioni più giovani, la cui serie non supera nemmeno i 15-20 anni), visto che in qualche caso, come ad esempio la stazione di Milano Linate, il record di pressione minima è di ben 971.2 hpa. Solo qualche stazione, fra Lombardia, Veneto ed Emilia, potrà riuscire ad avvicinarsi a valori prossimi ai record. Questo repentino abbassamento della pressione atmosferica favorirà un notevolissimo inspessimento del “gradiente barico orizzontale” su tutto il Mediterraneo centrale, con una conseguente intensificazione della ventilazione da SO e O-SO, ben oltre la soglia d’attenzione, che si attiverà lungo il margine più meridionale della vasta circolazione ciclonica in ingresso sul Mediterraneo.