Asma e BPCO: costi in aumento del 15%, in arrivo i nuovi farmaci. L’appello degli specialisti alla politica

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Si apre domani a Verona il 18° Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie “Asma Bronchiale e BPCO: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie”, presso la Fondazione “G. Toniolo”

Prof. Dal Negro

“Il Congresso, giunto ormai alla sua 18a edizione, diventa così maggiorenne e rappresenta ad oggi il Congresso monografico di maggior tradizione in Italia – spiega il Prof. Roberto Dal Negro, Responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria con sede a Verona – e prevede anche la presenza prestigiosi specialisti del mondo della programamzione sanitaria. Temi fondamentali saranno: la gestione di Asma e BPCO, con particolare attenzione agli ingenti costi indotti da esse indotti; le nuove molecole; i nuovi erogatori per la terapia inalatoria; gli ultimi ed inediti indicatori di outcome di lungo periodo; nuovi sviluppi della ricerca di base sull’Asma grave”. L’attenzione è alta anche perché, rispetto allo scorso anno, i costi della BPCO in Italia, già elevatissimi, sono ulteriormente aumentati. Rispetto ai 9 miliardi di euro precedentemente calcolati, oggi si stima un ulteriore aumento di oltre il 15% dei costi, arrivando a superare i 10 miliardi. Oltre il 75% del costo di questa malattia è legato ai costi dovuti ai ricoveri ospedalieri. “Indipendentemente dai localismi decisionali, è perfino troppo evidente che il prossimo futuro – spiega il Prof. Dal Negro – questa malattia dovrà essere gestita prevalentemente sul territorio, e riservando all’ospedalizzazione solo le situazioni più gravi o emergenziali. Una vera ed efficiente programmazione in tal senso non può prescindere da un qualitativo e quantitativo contributo della medicina generalistica. Per quanto l’Asma, i costi ad essa correlati superano 5 i miliardi di euro all’anno. Asma Bronchiale e BPCO assieme valgono più di 1 punto di PIL: è quindi giustificato lo sforzo organizzativo e programmatorio per tentare di governarne al meglio”.

In arrivo nuovi farmaci per asma e BPCO, a breve in farmacia. Fra questi, la prima combinazione fra un broncodilatatore beta adrenergico a lunga durata ed il primo cortisonico inalatorio con efficace di 24 ore, per la monosomministrazione giornaliera: si tratta di una importante evoluzione terapeutica sia per il mondo dell’asma che per quello della BPCO in quanto garantirà, oltre una maggiore efficacia, anche una maggiore aderenza al trattamento da parte del paziente e una migliore tollerabilità. Sono pertanto prevedibili vantaggi rilevanti in termini clinici, ma anche dal punto di vista farmaeconomico e gestionale. Da sottolineare inoltre il ruolo dei prossimi erogatori per la terapia inalatoria, molto più semplici da usare anche nelle situazioni più disagiate. In Italia, la BPCO colpisce circa 3,5 milioni di persone e quasi 3 milioni l’Asma Bronchiale: la prima colpisce prevalentemente dai 50 anni in su, mentre l’asma interessa mediamente età più giovani. Per quanto riguarda il rapporto tra BPCO ed età, intorno ai 50 anni i malati sono circa il 7%, intorno ai 60 la percentuale sale sino a raggiungere l’11-12%, con numeri che raggiungono il 50-55% oltre i 70.  In sintesi, più di una persona su dieci soffre di malattie respiratorie ostruttive cronico-persistenti. I fumatori sono i più a rischio: di questi, il 20-40% arriva alla BPCO conclamata. In questi soggetti l’incidenza della BPCO e delle complicanze cardiovascolari aumentano esponenzialmente.

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