Astinenza da smartphone: le capacità intellettive potrebbero peggiorare

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Separarsi dal proprio smartphone provoca perdita di autocoscienza ed uno stato di prostrazione psicologica, è la malattia del nuovo millennio?

Gli smartphone sono diventati degli elementi essenziali della nostra vita, per molte persone l’idea di potersene separare è difficile se non inaccettabile. In alcuni casi, la separazione dal propri smartphone rischia di diventare una vera e propria malattia, che può essere definita “l’astinenza da smartphone”, forse, a detta di alcuni, la malattia del nuovo millennio. Secondo uno studio realizzato  dall’ Università del Missouri, lo smartphone è diventato più che un semplice oggetto quotidiano con cui interagire nel mondo comunicando in digitale, ma è divenuto quasi un’estensione della persona stessa. Quando ce ne separiamo per troppo tempo si diventa nervosi, con il forte rischio di perdere la concentrazione per svolgere mansioni anche banali e quotidiane.

un_applicazione_per_disintossicarsi_dallo_smartphoneCiò significa, in parole semplici, che le performance cognitive ne risentono sensibilmente. Ciò significa che l’astinenza dallo smartphone peggiore le prestazione del cervello. Ma fino a che punto questa tesi è veritiera? A supporto di ciò, vi è uno studio a cui ha partecipato il ricercatore Russel Clayton, con cui è stato dimostrato che gli individue quando vengono separati dalle proprie app, diminuiscono la possibilità di svolgere una determinata azione o attività in modo più lento rispetto a quando hanno in tasca il proprio smartphone. Lo studio si è basato sui risultati ottenuti sottoponendo 40 persone ai test. I soggetti, quando erano separati dal loro strumento, vivevano uno stato di angoscia e nervosismo, con un repentino aumento del battito cardiaco, della pressione arteriosa ed una riduzione della capacità intellettive poiché veniva meno la capacità di svolgere il compito a loro affidato in modo rapido ed esauriente. Secondo Russel Clayton, «l’allontanamento dall’iPhone può portare a una perdita di autocoscienza e a uno stato di prostrazione psicologica».

Lo studio ha voluto dimostrare come si sta sviluppando una nuova forma di dipendenza, quella dagli smartphone e più in generale dai quei dispositivi tecnologici che permettono una costante presenza in rete. Ancora dunque è prematuro poter parlare di vera e propria patologia, seppur vi sono buoni presupposti per trasformarsi in una patologia cronica definita astinenza dall’ i phone. Gli esperti motivano gli effetti collaterali dalla mancanza di smartphone con il fatto che l’ individuo oggi vive costantemente a contatto con il mondo che lo circonda, non fisicamente, ma digitalmente: notizie dal mondo, scrivere con le persone conosciute sono solo una delle poche cose che si riescono a fare semplicemente con le proprie app mobile. Il venir meno di questa sorta di collegamento con il mondo e la società virtuale fa cresce uno stato di insicurezza nell’individuo, si sente quasi tagliato fuori alla società e dunque anche dai rapporti interpersonali. Da qui si spiega lo stato di prostrazione psicologica ansia e nervosismo che gli studi hanno portato alla luce.

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