Una “banda baroclina” apporta piogge e temporali sulle regioni meridionali, martedì nuovo peggioramento al centro-sud

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02La circolazione atmosferica sull’Atlantico settentrionale è dominata da una vasta quanto profonda depressione extratropicale che dalle coste del Canada orientale si spinge verso l’Atlantico occidentale, approfondendosi ulteriormente influenzando lo stato del tempo sulle nostre regioni. Il rapido approfondimento di questo ciclone extratropicale, sull’Atlantico occidentale, sta favorendo, poco più ad est, una decisa “erezione” verso latitudini più settentrionali dell’anticiclone dinamico oceanico, che tende a protendere le proprie propaggini più settentrionali fino alle coste meridionali della Groenlandia. Questa ulteriore spinta, fin verso la Groenlandia meridionale, dell’imponente promontorio anticiclonico di blocco centrato in pieno Atlantico sta determinando la discesa di masse d’aria molto fredde, di tipo polare marittima, lungo il bordo più orientale della struttura anticiclonica, che scivola fino al Portogallo, la Spagna e le coste algerine.

In seno al sostenuto flusso settentrionale, che avvetta masse d’aria d’estrazione polare marittima fino al Mediterraneo occidentale e al nord dell’Algeria, si è prodotta una nuova avvezione di vorticità positiva che ha raggiunto la Francia meridionale, per gettarsi successivamente sul Mediterraneo centro-occidentale, coinvolgendo più direttamente la Spagna e l’Algeria settentrionale. L’intensa avvezione di vorticità positiva, una volta raggiunto il Mediterraneo centro-occidentale, tenderà a scalzare verso est l’asse principale della saccatura, ora posizionato sul Mediterraneo centrale, in direzione dei vicini Balcani e la Grecia, con un conseguente spostamento verso levante del sostenuto flusso umido meridionale, lì dove si concentra gran parte della fenomenologia principale, che ora domina sull’area ionica, e tra il Canale d’Otranto e il basso Adriatico. Intanto, come previsto, l’intenso “forcing” dinamico in quota prodotto dalla rotazione dell’asse di saccatura (per curvatura ciclonica) verso est ha favorito un ulteriore risalita verso nord dell’intenso flusso sud-occidentale (a 500 hpa) attivo lungo il bordo orientale dell’asse di saccatura.

Questo flusso sud-occidentale, supportato nei bassi strati da una sostenuta ventilazione meridionale, con componente prevalente da SE e S-SE, attiva sull’area ionica, interagendo con le più fredde e deboli correnti settentrionali che scorrono fra la Sardegna e il Tirreno, ha agevolato lo sviluppo di una “banda baroclina” che dalla Sicilia si estende fino al Lazio e alla Campania. Questa “banda baroclina”, proprio in queste ore, allontanandosi verso lo Ionio, sta producendo condizioni di marcata instabilità su gran parte delle regioni centro-meridionali. Il marcato “gradiente termico”, sia verticale che orizzontale, sta determinando anche l’attivazione di una moderata attività convettiva capace di generare rovesci e temporali, anche di moderata intensità, sulla Campania e dalla sera pure tra Calabria, Sicilia, Basilicata meridionale e sulla Puglia meridionale. I fenomeni più intensi, nelle prossime ore, dovrebbero interessare la Campania meridionale, e dalla serata/notte pure la Calabria tirrenica e la Sicilia centro-settentrionale, dove il passaggio del fronte freddo al suolo potrebbe innescare intensi moti convettivi, capaci di generare rovesci e temporali, anche di moderata intensità, fra trapanese, palermitano, messinese e reggino. L’aria più fredda e umida, che fa seguito alla “banda baroclina”, interagirà con il più mite e umido flusso sciroccale, attivo sullo Ionio e sul settore più orientale del basso Tirreno. Essendo più pesante e densa dell’aria tiepida, sospinta dai venti di scirocco e ostro, essa riuscirà ad incunearsi al di sotto di quest’ultima, costringendola a salire bruscamente verso l’alto, attivando i cosiddetti moti convettivi (correnti ascensionali che spingono l’aria dal basso verso l’alto) che alimentando lo sviluppo dei cumulonembi. E quindi di rovesci e temporali distribuiti lunga la linea del fronte in questione.

L’elevata umidità contenuta in seno al flusso sciroccale, che risale dallo Ionio, dovrebbe essere sufficiente per originare dei fenomeni temporaleschi, seppur sparsi, non organizzati e a macchia di leopardo sul territorio. Solo dalla tarda nottata, prima mattinata di domani, i temporali si allontaneranno sullo Ionio, coinvolgendo più direttamente il Salento, anche se il grosso dei fenomeni rimarrà relegato in mare aperto, a largo delle coste calabresi e siciliane. Domani l’intera “banda baroclina” migrerà verso lo Ionio e la Grecia, favorendo un progressivo miglioramento e l’apertura di ampie schiarite sulle regioni meridionali. Ma si tratterà di un miglioramento visto che già dal pomeriggio di domani una nuova “Warm Conveyor Belt”, di tipo “forward”, in sviluppo sull’entroterra desertico algerino, risalirà il Mediterraneo centrale, coprendo i cieli di gran parte delle regioni italiane, con nubi in prevalenza stratiformi. Questa “Warm Conveyor Belt”, di tipo “forward”, non farà altro che precedere il passaggio di un nuovo sistema frontale atlantico che già dal pomeriggio di domani si avvicinerà alle Alpi, per scivolare martedì sul Tirreno centrale, apportando piogge, rovesci e temporali fra bassa Toscana, Umbria, Lazio e Campania. Nel corso del pomeriggio di martedì 20, con l’ulteriore scivolamento verso sud-est del sistema frontale, i fenomeni si estenderanno alla Campania, la Calabria e la Sicilia, dove si potrebbero verificare anche dei temporali, anche di moderata intensità. Il maltempo continuerà pertanto a farla da padrone per buona parte della settimana su gran parte delle regioni centro-meridionali, mentre al nord il tempo risulterà un po’ più stabile, grazie anche ad un temporaneo aumento dei valori di geopotenziale.

 

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