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Il caso di Charlotte Figi, bambina affetta da epilessia, ha aperto un’importante strada nella cura di questa patologia, con l’utilizzo di un particolare olio estratto da una tipologia di cannabis ad uso terapeutico la bambina ha ridotto il numero di attacchi di epilessia di cui era affetta
Da molti anni si parla in campo medico e scientifico dei possibili effetti della cannabis su alcune tipologie di gravi patologie, spesso incurabili. Recentemente è stato messo in luce l’apporto benefico dell’uso di cannabis nei casi di sclerosi multipla dove migliorerebbe le prestazioni motorie dei pazienti. La Cannabis infatti ha delle proprietà che tenderebbero ad alleviare stati cronici di dolore ed agire su particolari muscoli del corpo. Ma non solo. Da anni la ricerca si è focalizzata sulla possibile e stretta correlazione che c’è fra la cannabis e le crisi epilettiche. Purtroppo in molti paesi, dove la cannabis è ancora illegale, è stato difficile portare avanti la ricerca anche a causa degli ostacoli politici e sociali che molti ricercatori hanno dovuto superare. Un passo avanti in tal senso è stato fatto grazie all’importante testimonianza del caso di Charlotte Figi, bambina americana di 5 anni affetta da Sindrome di Dravet, “una forma estremamente grave di epilessia”, spiega Antonino Romeo, direttore della struttura complessa di Neurologia Pediatrica e Centro regionale per l’epilessia dell’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano “Esordisce nel primo anno di vita, è resistente ai farmaci ed è associata a problematiche neurologiche e cognitive molto severe “. L’unica fortuna di Charlotte, che più pareri medici avevano dichiarato in stato di impossibile miglioramento, è stata quella di vivere in Colorado paese dove l’uso della cannabis è stato liberalizzato. I genitori dopo un estenuante ricerca sono riusciti a mettersi in contatto con un produttore locale di un particolare tipo di cannabis, che si presta all’uso terapeutico infatti questa presenta un alto contenuto di cannabidiolo (CBD) e un bassissimo contenuto di tertraidrocannabinolo THC, la sostanza chimica che causa lo stordimento. Ne è stato prodotto un olio, poi ribattezzato olio di Charlotte, che ha avuto sulla bambina un effetto straordinario. Oltre a riprendere a camminare e a cominciare a parlare, cosa che fino ad allora le era impossibile. “in un anno ha avuto meno attacchi di quanti un tempo ne aveva in un giorno” hanno dichiarato i genitori, estasiati dai risultati ottenuti. Il recente caso di Charlotte non è l’unico che ha testimoniato come la cannabis ha una stretta correlazione con la cura dell’epilessia o perlomeno drastici miglioramenti per il paziente.