Da cosa dipende la genialità e come si riconosce un genio?

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Una spiccata intelligenza si crea grazie ad un mix di fattori, messi in luce da molteplici studi. Geni dunque, non solo si nasce, ma bisogna diventarlo con applicazione e lavoro

intelligenzaGeni si nasce o si diventa? Da cosa dipende l’intelligenza? Questi quesiti hanno da sempre interessato non solo studiosi e ricercatori ma anche le persone più comuni . I primi studi scientifici sulla genialità risalgono ai primi del ‘900. In Francia, fu ideato il famoso test che misura l’intelligenza elaborato da  Alfred Binet, oggi conosciuto come test del Q.I. (quoziente intellettivo). Lo psicologo francese aveva elaborato un sistema per individuare quegli scolari che avrebbero avuto bisogno di un sostegno scolastico.
Nato per obiettivi positivi, fu però usato anche per fini discriminatori. In particolar modo negli Usa,  dove alcuni psicologi americani, tra i quali Lewis Terman e Henry Goddard, pensavano che le capacità intellettive fossero ereditarie dunque le menti che dopo essere state sottoposte al test QI, risultavano scarse, dovevano essere sterilizzate  in qualche modo e dunque sottoposte a delle cure. In realtà il quoziente intellettivo, seppur attendibile e valido strumento per misurare le cosiddette intelligenze tradizionali (logica, spaziale, numerica), non l’ esclusivo sintomo per il quale si possa essere definiti geni. Molte sono state le ricerche realizzate dalle più importanti università a livello mondiale che hanno scientificamente provato come la genialità non dipenda solo dal QI ma da una moltitudine di fattori interconnessi fra loro. Ad esempio, William Shockley, che ha vinto il Nobel per la fisica nel 1956 per aver inventato il transistor, è stato escluso da bambino da uno studio a lungo termine sulla genialità, perché il suo Q. I. non era risultato abbastanza alto.

tete-homme-engrenage-conception-intelligenteL’intelligenza dunque deriva da un mix di fattori essenziali come capacità intellettiva ma anche background culturale, bagaglio di conoscenze, contesto sociale nel quale l’individuo vive. La formula perfetta della genialità dunque è composta da una moltitudine di fattori, questo si, ma che devono essere ampiamenti sfruttati da tanto lavoro, applicazione  e confronto. Secondo uno studio della Cambridge University la genialità è un’attitudine che deve essere coltivata giorno dopo giorno, lavorando ed impegnandosi nelle attività di proprio interesse. Dunque geni non si nasce, ma si può diventare. I risultati di questo studio sono riassunti in una pubblicazione dell’Università di Cambridge intitolata Cambridge Handbook of Expertise and Expert Performance, presentata dalla rivista New Scientist. Secondo i ricercatori le capacità straordinarie dei geni sono il frutto di un intenso sfruttamento delle proprie doti naturali, istruzione di altissimo livello e uno stimolo continuo a migliorarsi continuamente. E questi individui non devono necessariamente avere un quoziente intellettivo fuori dal comune, quanto un voglia di impegnarsi. Applicazione e studio sono una vera e propria palestra per il cervello. Eric Kandel della Columbia University, in una ricerca che gli è valsa il Nobel, ha provato come la ripetizione di lezione e studi, incrementano il numero e la robustezza delle connessioni nervose associate alla memoria, dunque base su cui poter costruire la propria genialità.

Ma come si riconosce un genio e quali sono i loro tratti comuni?

einstein_0E’ possibile oggi dividere i tipi di geni in tre categorie: i geni gregari, sono quei soggetti che individuano i problemi e le annesse soluzioni in tempo brevisimo, paticlarmenti propensi alla trasparenza e sspontaneità spesso se lavorano inn team non sono ben visti dagli altri, una sprta dunque di saputello del gruppo. Vi sono poi i  geni isolati, sono que soggetti che  danno il meglio delle loro capacità se lavorano lontani dal gruppo e quasi i completo isolamento, tipico carattere dei geni dell’informatica. Infine i  geni imprevedibili, capaci di sviluppare idee innovative, molto creativi  ma affetti da un brutto carattere cattivo carattere (spesso sono afflitti da disturbo bipolare e instabilità dell’umore). Inoltre, le persone considerate geniali soffrono spesso di insonnia. Un recente studio della London School of Economics indica questa patologia è una tipica tendenza di una mente iperattiva.

Hans Asperger, pediatra austriaco, ha individuato inoltre la sindrome di Asperger, cioè una forma di autismo “ad alto funzionamento”. Secondo questo studioso, molte personalità geniali, soprattutto in campo matematico e scientifico sono afflitti da leggere forme di autismo, e ne sarebbero portatori anche i geni dell’informatica come Steve Jobs e Bill Gates. Infine, la genialità e la sessualità. Purtroppo, come la società ci insegna, il classico secchione è il solito ragazzino gracile, occhialuto e bruttino che non vanta una carriera sessuale eccellente, anzi spesso scarsa od inesistente. Uno studio su studenti e laureati delle migliori università americane ha scoperto che il numero di partner sessuali per studente dei “secchioni intelligenti” è significativamente inferiore rispetto a quello degli studenti di media intelligenza. Il tasso di verginità tra i così detti cervelloni raggiungeva punte del 45%. Il luogo comune del secchione senza donnedunque trova riscontro anche nella scienza. La spiegazione sta nel fatto che le sostanze chimiche prodotte dal cervello che influenzano le capacità intellettive minano con la composizione chimica del testosterone, principale responsabile dell’accentuazione delle caratteristiche maschili.

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