Torna sabato 28 marzo l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione simbolica per fermare il cambiamento climatico e che spegnerà le luci dalle 20.30 alle 21.30
Il 2014 è stato l’anno più caldo dal 1880, e da allora la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di 0,8 °C. E i dieci anni più caldi, con l’eccezione del 1998, sono tutti nel periodo che va dal 2000 a oggi. Il cambiamento climatico è una delle minacce più devastanti per gli ecosistemi e la biodiversità e ad accendere i riflettori sul tema è ogni anno, paradossalmente, il buio: un’ora in cui in tutto il mondo si spengono le luci in segno di protesta. Torna sabato 28 marzo l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione simbolica per fermare il cambiamento climatico e che spegnerà le luci dalle 20.30 alle 21.30, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche. Slogan di questa edizione “Change Climate Change – Use your power”: una vera e propria sfida per il futuro di milioni di cittadini e vip, aziende e amministrazioni, ciascuno chiamato a promuovere un’azione capace di generare un vero e proprio cambiamento e combattere il cambiamento climatico. Dopo la prima edizione 2007 che ha coinvolto la sola città di Sidney, l’effetto domino dell’Ora della Terra nel 2014 ha spento la luce in 7mila città in 163 Paesi del mondo, coinvolgendo oltre 2 miliardi di persone, centinaia di imprese. Il 28 marzo, di nuovo per un’ora, monumenti, luoghi simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese e abitazioni private di tutto il mondo resteranno al buio.
L’Ora della Terra è anche social: si può seguire e condividere l’evento con #YourPower #EarthHour2015 #OradellaTerra
Nello spot che da oggi lancia la nona edizione 2015 di Earth Hour il Wwf, il Wwf ricorda, tra le altre, le parole di Barack Obama nel Summit sul clima di New York: ”Siamo la prima generazione che ha toccato con mano gli impatti del cambiamento climatico e la prima che è in grado di affrontarlo”. Un invito a cui si uniscono altri volti noti, da Emma Thompson a Marc Ruffalo. Il Wwf ricorda che dobbiamo assolutamente combattere il cambiamento climatico e rimanere ben al di sotto dei 2°C di aumento della temperatura media globale rispetto all’era preindustriale: questo è il punto centrale. Abbiamo pochi mesi per decidere tagli delle emissioni molto ambiziosi e gli impegni finanziari per aiutare i paesi più poveri e vulnerabili. Occorre puntare ad avere un accordo significativo ed efficace nel Summit sul Clima che si terrà a dicembre a Parigi; un accordo che segua le indicazioni della comunità scientifica e non i veti incrociati della politica. La speranza per il clima viene soprattutto dalla società civile, dai governi locali, dalle imprese che lavorano per affermare alternative ai combustibili fossili, una realtà economica ed energetica concreta.