La ghiandola pineale potrebbe subire danni a causa delle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi elettronici
Il momento storico che stiamo vivendo vede come protagonista indiscussa la tecnologia, al punto da considerarla prezioso e necessario alleato della vita di ogni giorno per il compimento delle più svariate attività.
Costituisce questione controversa, la possibilità che l’eccesso di utilizzo di strumenti elettronici possa essere causa di tumori, ma nel panorama scientifico si è di recente riusciti a documentare l’esistenza di un nesso causale tra siffatto impiego (spesso vero e proprio abuso) ed alterazione della funzione cerebrale.
L’importante scoperta si deve alla International Agency for Research on Cancer (IARC) che ha apertamente qualificato i campi elettromagnetici (EMF) come ‘probabili cancerogeni’ per gli umani, avendo, cioè, il potere di trasformare le cellule normali in cellule cancerogene.
Gli studi, realizzati da Bary W. Wilson ed altri e poi pubblicati nel Journal of Pineal Research, hanno esaminato la reazione della ghiandola pineale sollecitata da un campo elettromagnetico di 60-Hz.
In particolare l’attività è consistita nel determinare la secrezione urinaria di un metabolite urinario stabile della melatonina, ormone pineale; l’hanno misurata in 42 individui che avevano usato delle coperte elettriche a filo polimero continuo (CPW) e convenzionali, per la durata di 8 settimane.
“I volontari che avevano usato le coperte elettriche convenzionali, non mostravano variazioni nella secrezione di 6-OHMS, (metabolite urinario) sia come gruppo che come individui durante il periodo della ricerca. 7 dei 28 Volontari che avevano usato le coperte CPW mostravano cambi significativi nella secrezione media notturna della 6-OHMS . Le coperte CPW si accendevano e spegnevano circa due volte, quando in uso, producendo campi magnetici che erano di circa il 50% più forti di quelli provenienti dalle coperte convenzionali. Sulla base di queste scoperte, ipotizziamo che la esposizione periodica alla corrente continua e alla elettricità di estrema bassa frequenza o a campi magnetici di sufficiente intensità e durata, possano avere, in certi individui, delle conseguenze sulla funzione della ghiandola pineale.
La ghiandola pineale è una ghiandola endocrina situata tra i due emisferi cerebrali che secerne melatonina, principale organo del corpo umano responsabile della regolazione del ritmo biologico circadiano in base al ritmo cosmologico, quello dell’alternanza del periodo di luce con quello di tenebra.
Plurime sono le funzionalità di questa preziosissima ghiandola ed esporla ad un rischio sempre più documentato e sperimentato di un suo danneggiamento determinato dalla sovraesposizione a radiazioni elettromagnetiche senza sufficienti cautele, dimostra come il progresso, spesso, non si accompagni ad una reale consapevolezza dei suoi mali collaterali.