Il ferro, se presente in eccesso, accelera il processo di invecchiamento

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Il ferro costituirebbe anche una delle cause scatenanti lo sviluppo di malattie neurologiche

La presenza massiccia di ferro determinerebbe una degenerazione nel funzionamento delle proteine, secondo una ricerca del Buck Institute, con sede in California, pubblicata online sulla rivista Aging.

L’esperimento è consistito nell’osservazione di nemodatodi c.elegans, vermi impiegati nella biologia dello sviluppo, alterando la loro dieta con quantitativi maggiori di ferro.

Gordon Lithgow, studioso che ha partecipato alla ricerca, ha spiegato che la risposta a questo genere di stimolazione è stata l’instaurarsi di un “normale invecchiamento”: “ci siamo accorti che il ferro stava causando disfunzioni e l’aggregazione di proteine che sono già state associate con il processo di invecchiamento”.

Mantenere il giusto equilibrio di metalli è fondamentale per mantenere una buona salute per tutta la vita, ed è abbastanza ovvio che questo delicato equilibrio possa venire meno con l’età; questo è un fenomeno che non è stato ampiamente studiato dai ricercatori ed è un settore che ha un potenziale di sfruttamento positivo”.

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