L’esperto raccomanda di non trascurare i malanni tipicamente invernali, curare in particolare dieta e idratazione
Classi ‘decimate’ nei giorni della merla. “Gli ultimi tre giorni di gennaio, tradizionalmente i più freddi dell’anno, portano con sé una serie di malanni che colpiscono soprattutto i piccoli di casa: secondo le mie stime sono 2 milioni circa i bambini e ragazzini da 6 mesi a 14 anni malati in questi giorni, e il record si registra fra quelli di 6-11 anni”. A fare i conti per l’Adnkronos Salute è il pediatra di Milano, Italo Farnetani, che segnala come “influenza e soprattutto virus causino una serie di sintomi: i più diffusi sono vomito e diarrea (con 600 mila casi), tosse, (con 600 mila casi), mal di gola (con 400 mila casi) e mal d’orecchie (400 mila). Ovviamente, al sintomo principale molto spesso si accompagna la febbre: questo accade in circa la metà dei casi”. Se i piccolissimi “allattati al seno – ricorda l’esperto – sono protetti dagli anticorpi materni, nell’età da nido-scuola dell’infanzia (6 mesi-5 anni) sono invece più vulnerabili e si stimano 1,1 milioni i bimbi malati nei giorni della merla: questa è la fascia d’età più colpita, anche perché la memoria immunitaria è ancora in formazione. Da 6 a 11 anni a essere colpiti sono 700 mila, con 200 mila casi da 12 a 14 anni”. I dati non sorprendono, “sono infatti in linea con le attese. Il picco dei casi di diarrea si verifica sempre tra metà gennaio e fine marzo, come anche quello delle otiti. Per non parlare di tosse e mal di gola, legate a virus simil-influenzali ma anche alla vera influenza, che in questi giorni si sta facendo sentire”. “A colpire, piuttosto – dice il pediatra – è una certa differenza fra i sintomi registrati al Centro-Nord e quelli diffusi tra i bambini del Sud. Infatti al Sud ci sono meno casi di tosse, un fenomeno che io collego al clima e soprattutto alla differenza nell’uso dei riscaldamenti. In Meridione infatti restano meno accesi e la temperatura nelle case è meno elevata. L’aria meno secca è un vantaggio per le vie respiratorie”. L’esperto raccomanda di non trascurare questi malanni tipicamente invernali, curare in particolare dieta e idratazione, consultare il pediatra per l’eventuale somministrazione di medicinali e non rientrare a scuola prima della guarigione, per evitare “il rischio di complicanze e anche per non diffondere i virus fra i compagni”.