Il disinfettante più antico del mondo è stato scoperto avere delle proprietà debellanti anche contro il batterio che causa la TBC nel mondo
Fin dai tempi delle nostre nonne, l’aceto è sempre stato un rimedio efficace per i più svariati utilizzi domestici grazie alle sue proprietà disinfettanti. Spesso sono sorte diversi dubbi sulle sue reale potere di disinfettante e sostituiti da prodotti chimici. In realtà, le nonne di ieri e di oggi non avevano torto. L’aceto domestico ha reali proprietà disinfettanti. Esso infatti contiene delle sostanze, prima fra tutte l’acido acetico che uccide i micobatteri ed anche i ceppi di Mycobacterium, cioè il batterio che causa la tubercolosi, che invece sono resistenti agli antibiotici. L’aceto dunque non solo si rileva essere utile nelle comuni pulizie di casa, ma può essere utilizzato anche in situazioni diverse come per sterilizzare attrezzature mediche e sale operatorie soprattutto in ambienti poveri che non possono utilizzare i comuni disinfettanti come nei nostri ospedali.
La scoperta sulle proprietà dell’aceto nei confronti di una malattia grave quanto attualmente ancora molto diffusa nei paesi più poveri, è stata pubblicata sulla rivista mBio della American Society for Microbiology. La scoperta è stata del tutto casuale, poiché una ricercatrice stava usando l’ aceto per preparare un farmaco da testare sul microrganismo della tubercolosi. La stessa si è resa conto dopo soli 30 minuti che la soluzione di solo aceto aveva ucciso il microbatterio, grazie all’acido acetico presente nell’antico condimento domestico. Ciò ha aperto un’importante spiraglio di speranza per quanto riguarda la lotta alla TBC, o meglio alla possibilità di estendere la prevenzione per questa malattia mortale.
Soluzioni di acido acetico potrebbero essere usate come disinfettanti non tossici ed a basso costo per la pulizia di quegli ambienti al alto rischio in cui possono annidarsi questi germi (scuole, ospedali dei paesi più poveri), dato che spesso queste zone difficilmente possono permettersi l’acquisto di disinfettanti costosi. «I micobatteri causano la tubercolosi e la lebbra, ma ce ne sono anche di altri tipi, comuni nell’ambiente, persino nell’acqua del rubinetto, resistenti ai disinfettanti e in grado di causare gravi infezioni, che richiedono mesi di terapia e possono lasciare cicatrici deformanti», ricorda Howard Takiff, responsabile del Laboratorio di Genetica Molecolare presso l’Istituto venezuelano di investigazione scientifica di Caracas. Allo studio ha collaborato l’Albert Einstein, del College of Medicine di New York. Purtroppo però, questa formidabile scoperta, può aiutare molto nella prevenzione per limitare la diffusione della malattia, ma poco può fare per la cura invece della TBC. Questa malattia si trasmette per via respiratoria, con gli starnuti, la tosse ed è una patologia molto contagiosa. La Tbc è in grado di vivere anche diversi giorni fuori dall’organismo, anche in condizioni di disidratazione. Il batterio purtroppo, una volta annidato nell’organismo è molto resistente, ad oggi infatti continua la ricerca scientifica per trovare un antibiotico utile a debellarlo completamente ed attualmente la malattia viene curata con un complesso mix di antibiotici. La scoperta, anche se non può avere immediati risvolti terapeutici, ha però aperto un’importante strada per la prevenzione contro la diffusione di questa patologia che ancora colpisce ogni anno 8 milioni di persone nel mondo