Lotta contro il cancro: nel 2014 importanti novità per prevenirlo e combatterlo

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Il 2014 è stato un anno ricco di importanti scoperte per la cura contro il cancro, piccoli passi alla ricerca della cura in grado di debellarlo in modo tempestivo e ridurre il rischio di ricadute

cancroIl cancro resta la malattia del secolo purtroppo, protagonista di ampi studi e ricerche che non si arrestano mai al fine di trovare una soluzione ed una cura che riesca a debellare questo male in modo tempestivo e senza possibili ricadute. Ad oggi sono stati fatti molti progressi nel campo scientifico ed in particolare il 2014 è stato un anno ricco di scoperte, seppur non miracolose, ma che aggiungo un tassello alla lotta contro il cancro. Riportiamo di seguito le più importanti.

Il batterio killer: la scoperta della stretta correlazione fra il batterio Clostridium Novyi e le cellule tumorali ha del sensazionale. Questo batterio può causare infezioni in grado di danneggiare i tessuti, ma è stato dimostrato come se privato di uno dei geni che producono tossine ed iniettato in alcuni tumori è  in grado di diminuire le dimensioni della massa tumorale. Su esperimenti condotti su animali, in particolare in gliomi cerebrali il batterio è riuscito a uccidere le cellule tumorali senza aggredire quelle sane, nonostante si trovassero a pochi micrometri di distanza.

Aspirina come prevenzione. Uno studio della Yale School of Public Health ha dimostrato come l’assunzione di aspirina a basse dosi dimezza il rischio di contrarre cancro al pancreas. Questa tipologia di tumore infatti è molto diffusa, colpisce una persona su 60, ed il tasso di sopravvivenza a cinque anni è solo del 5%. E un altro studio pubblicato sempre nel 2014, ha confermato la capacità dell’aspirina di dimezzare il rischio anche del tumore al colon, ma funziona solo negli individui che presentano alti livelli di 15- PGDH, un particolare gene dell’intestino che ben reagisce all’assunzione della più comune pillola anti influenzale.

L’erba miracolosa: l’ artemisia annua, un’erba di origine cinese,  avrebbe il potere di distruggere le cellule dei tumori polmonari, intervenendo sul fattore di trascrizione “E2F1”. Ad affermarlo, uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università della California. Ed inoltre, stessi eccellenti risultati parlano di distruzione del 75% delle cellule tumorali del cancro al seno, resistenti alle radiazioni in 8 ore e del 100% in 24 ore. Artemisia rappresenta comunque una speranza nella battaglia contro una malattia aggressiva come il tumore ma Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dichiarato che è opportuno prima di diffondere false speranze, valutare attentamente i rischi per la salute umana nell’assunzione di quest’erba che presenta delle caratteristiche di tossicità. Dunque, via libera alla continuazione delle sperimentazioni su animali e poi solo successivamente eventualmente sull’uomo.

Nuove armi contro le metastasi. Secondo una ricerca pubblicata su Nature, sarebbe possibile stimolare il sistema immunitario per sconfiggere le metastasi del cancro. Gli autori della ricerca, hanno attivato le cellule immunitarie killer, già presenti nel nostro organismo e programmate per uccidere le metastasi tumorali nei topi.

Isolare le cellule tumorali per evitare la trasmigrazione. Un altro team è riuscito ad impedire la migrazione di cellule tumorali in un altro tipo di cancro, il glioblastoma. Con l’impiego di nanofibre, le cellule malate che di solito tendono a dirottarsi su altri tessuti dell’organismo, sono state “guidate” verso sedi più facilmente operabili.

Proteina che rallenta l’avanzata. Un gruppo di studiosi di un’università texana hanno individuato una proteina (CFIm25) che sembra in grado di rallentare o accelerare la crescita dei tumori nel cervello dei topi, oggetto di sperimentazione. Rallentare l avanzata tragica del tumore è un passo importante, soprattutto in quei tipi di cancro che tendono ad avere un’espansione fin troppo accellerata, in particolare in persone di giovane età.

Guarigioni in aumento. Un buon risultato del 2014 è stato sicuramento un aumento delle guarigioni. E’ quanto emerge dalle ricerche condotte dall’Istituto dei tumori di Milano e dall’Istituto Superiore di Sanità su oltre 500.000 pazienti con più di 15 anni, affetti da tumori ematologici diagnosticati dal 1996 al 2007 in 20 paesi europei. La sopravvivenza risulta in progressivo aumento un po’ in  tutta Europa, anche se ciò dipende soprattutto dalla tipologia di cancro.

La dieta può salvare. Era già da tempo nell’aria che il fattore alimentazione e dieta corretta, seppur influisce poco sulla guarigione una volta che il tumore si è manifestato, è essenziale per la prevenzione. Il miglio modo di curare un tumore è semplicemente prevenirlo! Scegliere alimenti giusti e limitare quelli troppo ricchi di grassi o zuccheri aiuta a ridurre l’apporto calorico.  A concordare con questa tesi è l’oncologo Cesare Gridelli  che ha affermato in un suo recente libro che ben il 30% dei tumori dipende da un’alimentazione scorretta. Perché vuole dire che almeno un terzo dei tumori si potrebbe  prevenire proprio a tavola. Gli studi dell’italiano Luigi Fontana, docente di Medicina e Scienze nutrizionali alla Washington University a St.Louis (Usa) e all’Università di Brescia, dimostrano che nel modello animale diminuire l’apporto calorico del 20-40 per cento, aumenta la durata della vita e comporta una riduzione dell’insorgenza dei tumori del 60 per cento. L’alimentazione ha un ruolo cruciale anche durante i trattamenti di chemioterapia e radioterapia, posto che, si ribadisce, una sola dieta quotidiana è inefficace per la cura delle masse tumorali, un’alimentazione guidata può aiutare il paziente a ridurre gli effetti collaterali delle cure spesso troppo aggressive da sopportare.

Movimento e cancro: gli effetti del movimento sulle persone guarite da tumore sono anch’essi da non sottovalutare. Uno studio apparso su Lancet spiega che fra le persone che hanno sconfitto il cancro sconfitto il cancro, chi ha svolto durante la malattia almeno 15 minuti di esercizio fisico quotidiano ha un rischio di morte ridotto del 14% rispetto ai sedentari totali e può allungare la propria vita di ben 3 anni. Un’altra ricerca sostiene che la mortalità di chi è sopravvissuto al un cancro arriva a diminuire del 48% per quelli che bruciano 3.000 calorie a settimana grazie all’attività fisica, rispetto a chi ne brucia meno di 500 nello stesso arco di tempo.

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