L’apparecchio si chiama Glucolight e potrà essere testato a partire dai prossimi mesi sui prematuri per prevenire pericolose ipoglicemie
Luce al posto dell’ago per misurare la glicemia senza far uscire neppure una goccia di sangue: e’ il cuore dell’azione di un apparecchietto molto sofisticato sviluppato in Svizzera, un sensore che al contatto con la cute legge la concentrazione di zucchero nel sangue. Sviluppato da esperti del’Istituto di Scienza dei Materiali e Tecnologie (EMPA) e Universita’ di Zurigo, l’apparecchio si chiama Glucolight e potra’ essere testato a partire dai prossimi mesi sui prematuri per prevenire pericolose ipoglicemie. Le ipoglicemie nei nati prematuri possono essere molto pericolose e compromettere lo sviluppo del cervello del piccolo se perdurano a lungo. Per evitarle nella pratica clinica il prematuro viene periodicamente sottoposto a misure della glicemia, azione che pero’ e’ stressante e poco praticabile perche’ toglie sangue prezioso al piccolo. Esistono gia’ sensori cutanei, ma devono essere calibrati sul singolo paziente per dare misure precise e per questo passaggio preparatorio dell’apparecchio serve comunque un campione di sangue. Glucolight e’ un sensore molto complesso che sfrutta luce ultravioletta e luce visibile per far permeare su una membrana ultratecnologica molecole di glucosio (zucchero) dalla cute del bambino per poi risalire alla misura della glicemia del piccolo senza usare neppure una goccia di sangue.