Il morbo di Parkinson: da oggi una speranza in più per contrastarlo

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Sono stati circa 50 i pazienti sottoposti ad un progetto riguardante un nuovo approccio verso il morbo di Parkinson

Il progetto, portato avanti dall’Unità Operativa di Neurologia dell’Ausl di Forlì, si prefigge lo scopo di verificare se questo nuovo approccio sarà in grado di prevenire o, se già in atto, rallentare il disfacimento cognitivo che contraddistingue di sovente la malattia.

L’ambizioso progetto (partito nel 2013) è stato reso possibile grazie al contributo fornito dalla “Fondazione Giuseppe e Augusta Minghetti”, che ha potuto contare su una psicologa esperta in neuropsicologia, la dottoressa Francesca Di Tante che realizza analisi sia individuali che di gruppo finalizzati alla riabilitazione del disturbo neuropsicologico, se sussistente e non particolarmente avanzato, e dall’altro alla promozione del benessere psicosociale dell’individuo e della famiglia.

A  15 mesi dall’inizio del Progetto Parkinson sono stati esaminati 48 pazienti con malattia di Parkinson/Parkinsonismo o in fase di diagnosi differenziale tra Parkinson e Parkinsonismo.

In totale sono stati presi in carico 21 pazienti per trattamento dei deficit cognitivi emersi, potenziamento cognitivo per prevenzione o consulenze di supporto psicologico per gestione dei disturbi affettivo-comportamentali correlati alla condizione di malattia; 2 pazienti hanno cominciato un trattamento orientato alla gestione dell’impulsività, oltre che di supporto psicologico, ma non hanno portato a termine l’intervento concordato (non hanno mostrato sufficienti risorse per lavorare sulla gestione del deficit e sull’apprendimento di strategie di compenso); 10 familiari sono stati seguiti per psicoeducazione e supporto psicologico; 7 pazienti già valutati e interessati al percorso proposto sono in attesa di essere contattati per iniziare un percorso di potenziamento cognitivo.

Le attività sono consistite nella riabilitazione neuropsicologica individuale, stimolazione cognitiva, potenziamento cognitivo in piccolo gruppo, supporto psicologico individuale rivolto ai pazienti e ai familiari. L’andamento del progetto sperimentale appare in linea con quanto atteso in fase progettuale per quanto riguarda le attività svolte e tuttora in corso.

I partecipanti sono apparsi collaborativi e interessati ad iniziare un cammino di crescita per potenziare le proprie capacità cognitive in termini di miglioramento della loro qualità della vita.

Inoltre, i software messi a disposizione dalla Fondazione hanno reso possibile eseguire una parte del training neuropsicologico al domicilio con supervisione a distanza da parte dell’esperto.

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