Ondata di freddo fra Grecia e Turchia, attese nevicate molto abbondanti sull’altopiano Anatolico centro-occidentale

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istanbulL’avvezione di aria molto fredda, di origine polare continentale, che ad inizio settimana ha lambito le nostre regioni meridionali e la Sicilia, come previsto, si è spostata verso la Grecia, il mare Egeo e la Turchia, causando un brusco calo termico che ha riportato la neve, fino a bassissima quota, fra la Grecia orientale e la Turchia occidentale. Fra la giornata di ieri e quella di oggi, con lo spostamento dell’asse di saccatura verso i Balcani e la Grecia, le masse d’aria molto fredde, d’estrazione polare continentale, dai Balcani e dalla Macedonia si sono propagate sul mar Egeo, dove si è assistito ad una rapida discesa della quota dello “zero termico” e delle temperature. La rapida tracimazione del flusso freddo continentale dalla Macedonia sopra le miti acque dell’Egeo, che presenta temperature decisamente più miti, ha determinato lo sviluppo di bande nuvolose cumuliformi, di forma lineare, che potranno dare la stura a intensi rovesci di neve che si sono spinti fin sul livello del mare. Il transito delle masse d’aria molto fredde sopra la tiepida superficie del mar Egeo ha comportato una netta destabilizzazione al proprio interno dell’aria fredda, determinando la rapida formazione delle nubi cumuliformi (cumulonembi) che sono state poi spinte dai venti dominanti verso le rispettive aree costiere, dando la stura a persistenti precipitazioni, che hanno assunto prevalente carattere nevoso fino a bassa quota, se non addirittura sulle coste.

Proprio nella giornata di ieri diverse “Cellule temporalesche”, molto ristrette, cariche di rovesci, grandine e neve fino a bassissima quota (tipici fenomeni in aria fredda), si sono ben sviluppate sul mar Egeo andando a colpire le isole dell’Egeo, fra cui l’isola di Creta. Quest’ultima è stata bersagliata da continui rovesci, a tratti anche di stampo temporalesco, che hanno dispensato nevicate davvero abbondanti lungo il versante settentrionale dei rilievi dell’isola. In alcune località montane di Creta, fra il Leuka Ore e il monte Ida, sarebbero caduti fino a 40-50 cm di neve fresca sopra i 1000 metri di altezza. Il manto nevoso piuttosto consistente ha difatti rese impraticabili diverse strade di montagne, rendendo molto difficoltosi i collegamenti. Il passaggio di isoterme, fino alla -8°C a 850 hpa (circa 1350 metri) sulla Tessaglia e la -10°C sulla Macedonia, ha fatto precipitare di botto la quota dello “zero termico” in gran parte del territorio greco, rendendo le precipitazioni prevalentemente nevose su tutto l’Egeo settentrionale. Sui rilievi dell’Attica, particolarmente esposti alle incursioni fredde continentali da Nord, si sono registrati accumuli piuttosto consistenti, fin dalle basse colline. Ma nevicate sparse hanno imbiancato gran parte dell’Attica e la Macedonia greca. Qualche fioccata, prevalentemente bagnata si è spinta fino ai sobborghi collinari di Atene, soprattutto quelli ubicati nella parte nord-orientale della capitale greca, anche se non si sono registrati accumuli al suolo.

La neve abbondante caduta sui rilievi di Creta

Ora il grosso di questa avvezione fredda, di origine polare continentale, si sta spostando in direzione della Turchia occidentale, dove si attendono fitte nevicate che risulteranno davvero molto abbondanti sul settore occidentale dell’altopiano Anatolico. Nel corso del pomeriggio e dalla serata successiva il flusso freddo traslerà gradualmente verso il tratto di mare ad est di Creta, agevolando un miglioramento sulla Grecia e una estensione degli ammassi nuvolosi, con le annesse nevicate, sulla Bulgaria sulla Turchia occidentale, dove riprenderà a nevicare sull’altopiano interno, con quota neve in progressiva diminuzione lungo le coste nord-occidentali. Lo spostamento del blocco d’aria molto fredda verso il mar Nero e la Turchia centro-occidentale richiamerà una ventilazione dai quadranti settentrionali che darà luogo a nevicate diffuse su buona parte dell’altopiano Anatolico centro-occidentale, inclusa la capitale Ankara. Molte città dell’altopiano interno rischiano di sperimentare nevicate piuttosto copiose e persistenti, capaci di lasciare significativi accumuli nivometrici che potranno creare non pochi disagi ai trasporti. Sulle coste settentrionali della Turchia, a causa del “forcing” orografico che i monti del Ponto esercitano alle gelide correnti settentrionali provenienti dall’Ucraina, le nevicate potranno spingersi fino a quote pianeggianti, imbiancando diverse città e località lungo le rive meridionali del mar Nero, come Cide, Inebolu, Zonguldak, Karasu.

Entro la mattinata di domani, con la traslazione verso levante della saccatura che accompagnerà la discesa dei freddi e intensi venti da N-NO e Nord, tra Bosforo e il mare di Marmara, la neve continuerà ad imbiancare pure Istanbul, con rovesci nevosi intermittenti che potranno lasciare dei discreti accumuli al suolo, a causa delle temperature sotto i +0°C. Le nevicate continueranno ad interessare la Turchia settentrionale, fino alle coste, e l’altopiano interno anche nella giornata di domani, quando l’asse principale della saccatura si sposterà sulla Turchia centro-orientale, andando gradualmente a colmarsi sull’entroterra Anatolico orientale.

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