Ondata di gelo verso il nord degli Stati Uniti, l’aria artica canadese spingerà i termometri fin sotto i -30°C

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2xus_sfDopo una prolungata pausa l’inverno, in questo inizio 2015, è tornato nuovamente a ruggire nel nord degli Stati Uniti, con l’irrompere di una intensa ondata di gelo. Proprio in queste ore masse d’aria molto fredde, per non dire gelide, d’estrazione artica canadese, hanno raggiunto ilo Middle-West e la regione dei Grandi Laghi, determinando un forte abbassamento delle temperature, che in meno di 24 ore hanno perso fino a -15°C -20°C. Le masse d’aria gelide, responsabili di questo brusco raffreddamento, sono state aspirate direttamente dalla Calotta Artica da quell’imponente promontorio anticiclonico posizionato sul Canada occidentale, con massimi barici elevatissimi, che hanno raggiunto i 1050 hpa al suolo fra l’Alberta orientale e il Saskatchewan. L’erezione di questo potentissimo anticiclone fino alle latitudini artiche canadesi ha “disturbato” il “lobo canadese” del vortice polare, il quale dal canto suo ha cominciato a sbilanciarsi verso il Canada orientale, scivolando di latitudine e andando così ad influenzare in modo significativo le condizioni meteorologiche sul continente americano.

94fScivolando verso latitudini sempre più basse il “lobo canadese” del vortice polare ha così invaso l’intera area canadese centro-orientale, con una vasta circolazione depressionaria, con pesanti anomalie della tropopausa in quota (indotte dalla temporanea meridianizzazione del “getto polare” sopra il Canada centrale), riempita da masse d’aria gelide, discendenti direttamente dalla Calotta Artica. In questa fase l’espansione verso sud del “lobo canadese” ha originato l’intensa ondata di gelo che ha travolto dapprima il Canada e in seguito pure gli USA settentrionali, trasportando le gelide masse d’aria, presenti sopra la Calotta Artica e l’Artico canadese, verso il Middle-West e l’area dei Grandi Laghi. La massa d’aria che ha invaso buona parte degli States settentrionali, dal North Dakota fino al Wisconsin e al Minnesota, per tale dinamica sopra citata, è di chiaro stampo artica, poiché si è originata sopra la Calotta del Polo Nord. Ciò spiega anche l’intensità del gelo che nei prossimi giorni coinvolgerà buona parte degli stati settentrionali degli USA, interessando da vicino circa 50 milioni di americani.

L'aria artica (indicata dal colore viola tendente al bianco) che sta per sfondare sul nord degli USA
L’aria artica (indicata dal colore viola tendente al bianco) che sta per sfondare sul nord degli USA

Certo, bisogna dire che per gli standard del clima nord-americano si tratta di un ondata di freddo intensa, ma del tutto normale per il mese di Gennaio, malgrado in molte località del nord, fra Minnesota, Wisconsin e North Dakota (i luoghi più gelidi degli States in inverno), la colonnina di mercurio sfonderà il fatidico muro dei -30°C -35°C, ma con picchi anche vicini ai -40°C sulle montagne, fra North Dakota e Montana. Il gelo verrà reso molto intenso dall’effetto combinato fra l’”Albedo”, indotto dai terreni innevati di fresco, il forte irraggiamento notturno e i vasti rasserenamenti, con la contemporanea attenuazione della gelida ventilazione da O-NO e NO, che hanno creato gli ingredienti adatti per un poderoso raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo e la genesi di un solidissimo “lake cold” nei bassi strati, molto duro da scalfire dalla ventilazione attiva nei bassi strati. Per questo le temperature polari, che scenderanno anche al di sotto dei -15°C -20°C in numerose città degli USA settentrionali, potranno cagionare enormi disagi per la popolazione, oltre a paralizzare i trasporti, a causa del ghiaccio che coprirà strade e autostrade. Fra la serata di oggi e la giornata di domani il nucleo di aria gelida, d’estrazione artica, si sposterà verso est, interessando, oltre la regione dei Grandi Laghi, anche gli stati del Middle-East e il nord-est degli USA, interagendo con un debole sistema frontale che traslerà verso il Canada sud-orientale.

lago michiganIl passaggio di questo debole sistema frontale, che precede l’irruzione di aria molto gelida d’estrazione artica, darà origine anche a delle nevicate, generalmente di debole e moderata intensità, che interesseranno gran parte del New England, dal Delaware fino al Massachusetts. Le nevicate imbiancheranno anche grandi città come Boston, New York e Filadelfia, dove le temperature, entro il pomeriggio di domani, subiranno un vero e proprio tracollo, scendendo anche al di sotto dei -10°C -12°C. A New York, per esempio, già domani sera, con l’ingresso dell’aria molto fredda da O-NO, si potrebbe scendere sotto i -10°C -11°C. A Filadelfia la minima di domani potrebbe spingersi fin sotto i -12°C -13°C, grazie anche all’effetto “Albedo” prodotto dal suolo innevato di fresco. A Boston nella notte di domani la colonnina di mercurio potrebbe addirittura avvicinarsi ai -15°C -16°C, non appena le masse d’aria gelide di origine artica canadese, ora affluite fra il Middle-West e i Grandi Laghi, sfileranno verso le coste del New England, attraverso i venti da O-NO e NO che versano l’aria molto fredda sull’East Coast. Ma temperature estremamente basse, anche sotto i -20°C, sono attese anche fra il New Hampshire, il Maine e Vermont, dove il freddo si farà molto intenso, almeno fino alla giornata di giovedì 8 Gennaio.

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