La paprica è una delle spezie più conosciute ed utilizzate. Essa è ottenuta da svariate tipologie di peperoncino, differenti tra loro per grado di piccantezza e dolcezza. In genere, la specie più utilizzata per la sua creazione è il Capsicum annuum i cui frutti, raccolti, vengono lavati e privati della parte bianca interna, contenente anche i semi. Successivamente, la porzione rimanente viene tagliata ed essiccata al sole o con mezzi di riscaldamento industriali per poi essere tritata.
Pare che la paprica sia stata importata in Europa da Cristoforo Colombo. Diffusasi in Turchia, in cui veniva impiegata in medicina, è stata, più tardi, conosciuta in Ungheria. Stando ad un’interessante leggenda, gli Ungheresi conobbero il peperoncino grazie ad una giovane connazionale, costretta a vivere nell’harem di un pascià a Buda la quale, spiando a lungo i giardini del palazzo mentre vi si coltivavano i peperoni, insegnò ai contadini del villaggio natale come coltivarli. La paprica, che contiene 289 calorie ogni 100 gr. di prodotto, è ricca di vitamina B6, che previene la perdita dei capelli e di ferro, che facilita il trasporto di ossigeno ai follicoli piliferi, stimolando la crescita dei capelli e migliorando la circolazione del cuoio capelluto. La vitamina B6 conferisce un effetto stimolante ed energizzante, utile nel trattamento di stanchezza, letargia e depressione. Inoltre, la paprica contribuisce alla produzione di melatonina, mantenendo un ottimale ciclo del sonno; ha proprietà antinfiammatorie, rivelandosi utile per chi soffre di malattie autoimmuni e infiammatorie, alleviando, ad esempio, il gonfiore causato dall’artrite, svolgendo un’azione antidolorifica generale.
La capsacina in essa contenuta, invece, abbassa la pressione sanguigna e rilassa i vasi sanguigni; mentre la vitamina A rinforza la vista, riducendo il rischio di sviluppare la degenerazione maculare, la cataratta ed altre malattie oculari; anche grazie all’azione dei carotenoidi, della luteina e della zea-xantina. La paprica, infine, facilita la digestione e la salivazione. Molto diffusa in Ungheria e nella cucina dei Balcani in genere, senza di essa non esisterebbe il tipico gulash ungherese. E’ ottima, inoltre, per insaporire minestre e come ingrediente per salse utilizzate come accompagnamento a verdure, formaggi e crostacei, oltre che per stufati di carne e con il pesce. In Spagna e Portogallo si usa per preparare le salsicce chorizo. Si conserva bene per qualche mese racchiusa in un barattolo di vetro a chiusura ermetica.