L’ Aifa ha espresso il suo orientamento dopo la recente delibera europea: si alla liberalizzazione dell’acquisto, ma per le minorenni rimane l’obbligo di prescrizione medica
Sulla questione della ‘liberalizzazione’ della vendita della pillola dei 5 giorni dopo per la contraccezione d’emergenza senza l’ obbligo di prescrizione medica è un tema caldo di questi giorni, dopo la recente posizione dell’Ue in merito. L’Italia infatti ancora brancola nel buio circa la decisione di mantenere l’obbligo di prescrizione medica. In questi giorni l’orientamento prevalente all’interno della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è quella di liberalizzare l’acquisto solo per le maggiorenni e dunque mantenere l’obbligo di prescrizione medica per le minorenni. La questione, resta però in sospeso poichè si dovrà attendere un parere da parte del Consiglio superiore di sanità (Css). I paesi europei infatti sono liberi di decidere di differenziare l’obbligo di ricetta per ‘fasce d’età’, o meno e dunque anche di non applicare per nulla le decisioni centrali, motivandolo in sede Ue come previsto per il recepimento delle Direttive in tema di farmaci. L’Italia ad oggi è l’unico Stato non solo d’Europa ma a livello mondiale a richiedere, oltre alla ricetta medica (per tutti) un test di gravidanza positivo per poter acquistare il farmaco. Anche sulla questione di mantenere o meno la necessità di effettuare un test di gravidanza e che lo stesso risulti positivo per le minori di 18 anni al fine di poter acquistare il farmaco sempre sotto ricetta medica, si attende di capire quale sarà la posizione del Css. In Italia, la questione sull’acquisto della pillola abortiva in assoluta libertà è una questione altalenante poichè tende a legarsi ancora oggi a tematiche morali che vanno oltre la medicina. L’ambiente medico italiano infatti rimane “influenzato” da dogmi culturali e religiosi che vedono nella pillola abortiva un rischio per l’integrità morale della società.