Salute, combattere il mal di testa: tenere un diario è il primo passo per guarire

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La cefalea è una patologia complessa che si manifesta con diversi sintomi, una specie di malattia sociale, tanto che ne soffrono 2,5 miliardi di persone nel mondo

MAL DI TESTA NATALE - CopiaUn semplice diario può essere un primo passo per curare il mal di testa. Basta segnare, ogni volta che scoppia un attacco, l’intensità del dolore, la durata e se si sono verificati fatti che lo possano aver provocato, come una litigata. Oppure i cibi assunti e che hanno scatenato la crisi: cioccolato, crostacei, frutta secca, formaggi stagionati e alcol. ”Uno strumento utile per il medico per individuare il tipo di mal di testa e la cura giusta ma anche condizione indispensabile per evitare la farmacodipendenza, fenomeno che negli Stati Uniti preoccupa più della tossicodipendenza”. Il suggerimento arriva da uno dei massimi esperti delle cefalee, Francesco Di Sabato, dal 2004 direttore dell’Unità operativa Diagnosi e cura delle Cefalee del Policlinico Umberto I di Roma, in occasione dell’incontro dal titolo ”Mal di testa è donna: come riconoscere la cefalea, l’emicrania, i disturbi di pressione e le vertigini” promosso e organizzato sabato 24 gennaio nella Parrocchia San Girolamo a Corviale (via dei Buonvisi 3), dalla onlus Atena Donna (www.atenaonlus.com) presieduta da Carla Vittoria Cacace Maira. Nel corso del miniconvegno, la cefalea è stata non solo raccontata nelle sue forme, dalle più semplici alle più gravi, ma sono stati anche indicati i metodi per prevenirla, curarla o renderla comunque meno aggressiva. Obiettivo di Atena, l’associazione della Fondazione Atena di Giulio Maira, professore di Neurochirurgia presso l’Humanitas di Milano e il Campus Biomedico di Roma, è avvicinarsi a quelle donne poco preparate che più di tutte hanno bisogno di aiuto, spiegare loro in modo semplice e chiaro come tutelare la salute, cancellando falsi miti e paure.

MAL DI TESTA4 - Copia - Copia”La compilazione di un diario quotidiano – ha spiegato Di Sabato – dove annotare i giorni, la durata e l’intensità delle crisi, è di grande aiuto per la valutazione, da parte del medico, della gravità del disturbo e per la scelta di un successivo trattamento sintomatico e/o di profilassi”. Un piccolo trucco valido per gli adulti ma anche per i giovani, i quali in preda a cefalea devono abbandonare i banchi scolastici perdendo ore di lezione; si stima che questa sintomatologia può presentarsi fino al 70% dei pazienti dell’età di 14 anni. La cefalea è una patologia complessa che si manifesta con diversi sintomi, in più di duecento forme, da considerare una specie di malattia sociale tanto che ne soffrono due miliardi e mezzo di persone nel mondo, 9 milioni di malati solo in Italia, con conseguenze spesso invalidanti. Vittime in particolare le donne rispetto agli uomini: il rapporto è 5 a 1. “Nausea e vomito, disturbi alla luce, agli odori e ai rumori, sensazione di sbandamento – ha sottolineato il prof. Di Sabato – sono i primi segnali della patologia, che diventa più grave quando assume i caratteri della cronicità, perche i pazienti finiscono con assumere anche dodici medicinali al giorno, tra ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e betabloccanti, come fossero acqua fresca. Un abuso farmacologico che però non è risolutivo. Anzi”.

MAL DI TESTA NATALE 1 - CopiaCome affrontarla con una concreta speranza di successo? ”Alcuni forme si possono curare con la ginnastica posturale – ha aggiunto Di Sabato – , come la cefaea tensiva, ma occorre fare attenzione con l’attività motoria. Lo sport infatti peggiora la situazione nel caso in cui la persona soffra di emicrania in fase acuta. Per la cefalea di tipo intensivo è meglio una camminata a passo veloce o una biciclettata lenta”. Molto si può fare con la prevenzione. Ad esempio, stando attenti a tavola: ”Evitare fattori scatenanti – ha sottolineato l’esperto – come solfiti, coloranti, nitriti, nitrati presenti in alcuni alimenti, ma anche il freddo e il vento, lo stress e gli sbalzi di temperatura. Nella terribile cefalea a grappolo, l’alcol è di certo un fattore altamente scatenante. Mai digiunare e dormire sempre le ore giuste. Né troppo né troppo poco. Inoltre, appena si manifesta il dolore, è bene rivolgersi al proprio medico. Occhio anche all’ipertensione: è alla base di quelle forme di cefalee che insorgono soprattutto di notte, quando si è in posizione distesa”. Le cause? Ormoni, predisposizione genetica e familiarità. Un disturbo per niente banale tanto che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha promosso una campagna globale contro le cefalee considerate la settima malattia più disabilitante (in particolare per le donne tra i 15 e i 44 anni) e in buona compagnia – per il dolore che provocano – con metastasi ossee, infarto e colica renale. Il generico mal di testa si colloca al secondo posto per nuove diagnosi all’anno con la cefalea di tipo tensivo (20,77%, adolescenti compresi) e al terzo con l’emicrania (15%) dopo la carie dentale. Emicrania con o senza aura (i sintomi che la precedono); cefalea di tipo tensivo (ne soffrono uomini e donne allo stesso modo) e cefalea a grappolo (tipica patologia del sesso maschile, detta anche cefalea del suicidio) le principali forme di cefalea primaria. Poi ci sono le cefalee secondarie, dovute a cause esterne come traumi, tumori, lutti, separazioni. Una patologia che non conosce pause, anzi distribuisce le sue varie forme in tutte le stagioni. C’è chi ne soffre di più in inverno e chi in estate. Comunque, le cefalee sono un cattivo compagno di vita, capaci di interferire e peggiorare i rapporti interpersonali. “Il paziente – ha concluso Di Sabato – diventa spesso scorbutico, introverso, depresso, ansioso. Perciò ogni singola cefalea va trattata con farmaci adatti e persino con la psicoterapia. Mai decidere il fai da te”n

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