Migliaia di visualizzazioni in poche ore per il richiestissimo video del rientro del razzo: un “rapido disassemblaggio non programmato”
SpaceX, la compagnia privata fondata da Elon Musk, ha lanciato in orbita sabato 10 gennaio la capsula Dragon con un carico di rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale, dopo aver rimandato il lancio pochi giorni prima a causa di problemi tecnici. La missione della compagnia, però, è riuscita solo a metà: SpaceX intendeva infatti dare una prima dimostrazione del rientro controllato del primo stadio del razzo vettore, che sarebbe dovuto atterrare su una piattaforma nell’Atlantico e inaugurare una stagione di lanci spaziali a costi ancora più contenuti.
Purtroppo, il razzo Falcon 9 decollato da Cape Canaveral, in California, ha invece mancato il bersaglio e si è disintegrato su una chiatta predisposta per il suo rientro nell’oceano, a causa di un malfunzionamento degli stabilizzatori di volo appositamente installati sul razzo. Musk ha ammesso il mezzo fallimento della missione, ma si è detto incoraggiato: la compagnia, infatti, è quantomeno riuscita nella non facile impresa di far rientrare il razzo vettore verso la piattaforma galleggiante da un’altitudine di dozzine di miglia, e ha sottolineato che il nuovo sistema di rientro “ha funzionato benissimo” alle alte velocità, ma “ha esaurito il fluido idraulico poco prima dell’atterraggio”.
E’ stato proprio il presidente della SpaceX a pubblicare il richiestissimo video del rientro del razzo e a definirlo un “rapido disassemblaggio non programmato“.