Piccoli gadget non invasivi, come braccialetti, collane e spille, muniti di sensori, possono potrebbeto avere un grande impatto sulle cure mediche e sul monitoraggio dei pazienti
I Wearable cambieranno la vita dei pazienti e anche il funzionamento del servizio sanitario nazionale. E’ quanto afferma Bruce Keogh, direttore del National Health Service, il servizio sanitario pubblico britannico. Intervistato dal quotidiano The Guardian, Keogh non ha dubbi sull’impatto che le tecnologie “indossabili”, piccoli gadget non invasivi, come braccialetti, collane e spille, muniti di sensori, possono avere sulle cure mediche e sul monitoraggio dei pazienti. “Questa tecnologia permette di prevenire, agendo in anticipo ed evitando ricoveri non necessari, arrivando quindi non solo a sgravare il carico di lavoro del servizio sanitario pubblico, ma garantendo la sicurezza e la salute del paziente.” Ha dichiarato Keogh. “I gadget che tengono monitorati i segni vitali durante l’attivita’ sportiva, sono sempre piu’ sofisticati, misurano il battito cardiaco la frequenza respiratoria, persino se vi e’ un eccesso di fluidi nel corpo, tutti cambiamenti fisiologici davvero complessi.” E proprio queste caratteristiche, renderebbero i wearable particolarmente utili per il monitoraggio dei problemi di cuore, tra le cause piu’ comune dei ricoveri in ospedale, permettendo ai medici di ottenere dati specifici in tempo reale e capire se il ricovero sia davvero necessario. Secondo Keogh infatti, sono proprio i pazienti cardiopatici il target su cui si potra’ sperimentare piu’ velocemente l’impatto delle tecnologie indossabili. “La tecnologia permette sempre di piu’ la trasmissione dei dati in tempo reale, attraverso telefoni cellulari e altri metodi con cui i medici li possono analizzare e agire in vista di segnali di pericolo – ha affermato Keogh -. Credo che in futuro si arrivera’ a monitorare il paziente a distanza, magari mentre e’ comodamente seduto sul divano, a casa propria, lo chiameremo perche’ dai dati inviati indossando questo tipo di tecnologie, risulta un’anomalia cardiaca. In quel caso riusciremo a prevenire l’arresto cardiaco”.