L’intervista a Carlo Tansi, geologo del Cnr: “è stato un terremoto non molto significativo, ma in un’area tra le più pericolose d’Italia: chi vive in case abusive deve avere paura”
La terra ha tremato ancora nello Stretto di Messina stamattina, con un terremoto di magnitudo 3.1 a 10.9km di profondità alle ore 08:17. La scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione, al punto che a Reggio sono state addirittura evacuate le scuole. L’epicentro è stato in mare, nella zona meridionale dello Stretto: “una scossa di magnitudo non molto significativa – spiega il geologo del Cnr Carlo Tansi ai microfoni di MeteoWeb – ma con un ipocentro molto superficiale, di meno di 11km, quindi l’importanza del sisma è dovuta alla superficialità dell’ipocentro come spesso accade, è stato avvertito più forte nelle aree più vicine all’epicentro proprio per la sua superficialità e quindi la sua capacità di sprigionare più energia al suolo“.
Sulle conseguenze del terremoto nel territorio, le scuole evacuate e le preoccupazioni della popolazione, Carlo Tansi è come sempre molto chiaro e diretto: “il concetto è sempre lo stesso, devono essere terrorizzati da terremoti di tale magnitudo tutti quelli che hanno costruito case abusive. sicuramente queste persone possono avere seri problemi anche da scosse di magnitudo relativamente piccole, non certo come quella di oggi di magnitudo 3.1 che non può far male a nessuno, ma se dovessero verificarsi scosse di energia più significativa, è chiaro che tutte le case costruite abusivamente eludendo le leggi e le normative, o anche con abusi edilizi parziali come l’aggiunta di piani, è chiaro che in quei casi si deve temere per la propria vita“.
Quella di Tansi non è solo una battaglia di scienza, ma anche di cultura e di legalità: “ripeto e ribadisco per l’ennesima volta che tutti coloro che hanno realizzato le case secondo la normativa sismica, che è molto rigida, non devono avere assolutamente paura, anche chi ha acquistato case da imprenditori e costruttori seri, che in Calabria sono tanti, può dormire sonni tranquilli, perché la loro casa resisterà anche ai terremoti più forti. Dagli anni ’70 in Italia si è iniziata a diffondere la cultura del rischio sismico e dell’importanza delle costruzioni anti-sismiche, dopo il terremoto del Friuli Venezia Giulia che ha cambiato la mentalità culturale anche della politica per affrontare questi problemi; da quell’epoca sono nate le leggi sismiche poi diventate di anno in anno sempre più restrittive dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 e quelli successivi fino ai più recenti di L’Aquila e dell’Emilia Romagna, tutti episodi che ci hanno ricordato che la terra è un pianeta vivo e che da costantemente questi terremoti. Non bisogna però dimenticare che va adeguato il costruito, soprattutto i centri storici e tutto ciò che è stato realizzato prima del 1970. Ad esempio in Sicilia, Catania è stata completamente distrutta nel 1693, eppure oggi hanno imparato e capito quant’è importante costruire in modo adeguato, al punto che molti edifici del centro storico etneo sono stati consolidati“.
Tansi insiste e le sue parole sono più che condivisibili: “dovrebbe funzionare per le case così come per le auto: per le nostre auto spendiamo un sacco di soldi per revisioni, bolli e documenti vari volti a garantire giustamente la sicurezza dei mezzi. Bisognerebbe fare la stessa cosa con lo stato d’usura delle case, probabilmente servirebbe una normativa ad hoc, una sorta di libretto per le case, come si fa per i libretti di circolazione delle macchine, per verificare lo stato della struttura delle abitazioni“.
La Calabria in modo particolare è una delle Regioni a più alto rischio sismico d’Italia: “i terremoti fanno parte della natura del nostro pianeta – spiega ancora Tansi – e in Calabria di recente abbiamo avuto quello del Pollino, di magnitudo 5.1, il 26 ottobre 2012. Nello Stretto ci sono una serie di faglie tra cui quella del terremoto del 1908, che sono molto pericolose e sono le più pericolose di tutta la Calabria: a Reggio c’era stato anche uno sciame sismico a febbraio 2014, meno di un anno fa. Sono terremoti che ci sono sempre stati e ci saranno sempre, io posso prevedere che ci saranno in futuro, in base alle faglie attive che si sono mosse in pasato e si muoveranno in futuro, il limite della previsione è che non si può dire quando si muoveranno, quindi l’unico modo per stare tranquilli è prepararci per costruire case con la capacità di resistere ai terremoti“. Un concetto chiaro e semplice che esperti e studiosi ribadiscono ogni giorno ma che purtroppo solo in pochi recepiscono e soltanto quando la terra trema. Domani se ne saranno dimenticati di nuovo e quando parleremo di rischio sismico e terremoti torneranno a tacciarci di iettatori e allarmisti, per poi versare lacrime di coccodrillo alla prima tragedia annunciata.