UNICEF: 5 anni fa il terremoto ad Haiti, le sfide rimaste aperte

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Il giorno 12 gennaio 2010 sarà sempre ricordato come il giorno del tragico terremoto di Haiti: oggi l’UNICEF pone in evidenza alcuni dati riguardanti l’infanzia

Nel quinto anniversario del tragico terremoto di Haiti (12 gennaio 2010), l’UNICEF pone in evidenza alcuni dati riguardanti l’infanzia tratti dall’ultimo Rapporto “La situazione dei bambini e delle donne ad Haiti” realizzato nel 2012: -Istruzione: il 77% dei bambini di eta’ compresa tra 6 e 11 anni frequentavano la scuola primaria nel 2012, rispetto a poco meno del 50% nel 2005-2006. -Salute: il tasso di mortalita’ sotto i cinque anni e quello infantile hanno mostrato un declino costante nel corso degli ultimi 15 anni, nonostante l’alto tasso di mortalita’ causata dal terremoto del 2010. – Malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni e’ stata ridotta della meta’: dal 10 al 5% e la malnutrizione cronica e’ scesa dal 29% al 22% nello stesso periodo. – Protezione dei bambini: il quadro giuridico per la protezione dei bambini e’ stato rafforzato attraverso la promulgazione di leggi e la ratifica di convenzioni. A proposito dell’attivita’ e dei suoi partner dal 2010 al 2014, l’Unicef spiega: Istruzione- Piu’ di 1.600 tende sono state fornite a 225 scuole colpite dal terremoto per consentire un riavvio rapido delle lezioni dopo il disastro. Oltre 80.000 bambini hanno potuto frequentare la scuola in 193 scuole semipermanenti realizzate dall’UNICEF dopo il terremoto. 8.000 bambini in aree senza scuole pubbliche nei dipartimenti Nord/Sud possono contare su 15 scuole costruite secondo criteri anti sismici. Circa 750.000 bambini e piu’ di 15.000 insegnanti in 2.500 scuole hanno ricevuto materiali per l’apprendimento e l’insegnamento a sostegno dell’iniziativa del Presidente Martelly per l’istruzione gratuita. 1.497.900 bambini in 5.760 scuole hanno ricevuto i materiali di promozione dell’igiene, tra cui sapone per la protezione contro il colera. Salute- Quasi 3 milioni di bambini sono stati protetti contro malattie prevenibili; la copertura di vaccinazioni di routine e’ aumentata dal 58% ad oltre l’85%. HIV/AIDS : sono stati creati 11 nuovi siti per la prevenzione della trasmissione da madre a figlio, dove sono state aiutate oltre 2.000 donne in gravidanza. Nutrizione- Durante la prima risposta dopo il terremoto oltre mezzo milione di bambini e’ stato sottoposto a screening. Piu’ di 15.000 sono stati trattati contro la malnutrizione acuta nel 2011 in una delle 290 unita’ di trattamento ambulatoriale e nelle 24 Nutrition Stabilization Units. Oltre 775 operatori sanitari hanno seguito corsi di formazione. Circa 500.000 madri con bambini hanno ricevuto consulenza nutrizionale e per l’allattamento nei 198 baby-friendly Corners Protezione per i bambini: Durante la prima risposta al terremoto oltre 120.000 bambini in nove dipartimenti hanno beneficiato di attivita’ socio-ricreative nei 520 spazi a misura di bambino. Dopo il terremoto 8.780 bambini soli sono stati registrati e oltre 2.770 sono stati riuniti alle loro famiglie. Altri 13.440 bambini che vivono in 336 dei circa 650 case famiglie/centri sono stati registrati. Acqua e servizi igienico-sanitari: dal 2011-2014: oltre 600.000 persone nei campi e nelle comunita’ colpite dal terremoto, e nei quartieri urbani dove gli sfollati stanno ritornando, hanno potuto usufruire di forniture di acqua e servizi igienico-sanitari migliorati; nel 2014 106.000 persone hanno avuto un sostegno con programmi dedicati al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. Continua la nota Unicef: Colera: dall’inizio dell’epidemia (ottobre 2010) ci sono stati 721.471 casi sospetti di colera, con 8.793 decessi (al 13/12/2014): Nel 2014, piu’ di 350.000 persone hanno beneficiato della distribuzione di kit anti-colera, saponi/sali per la reidratazione orale e di attivita’ di sensibilizzazione; nel 2013-2014: 286.787 persone sono state raggiunte con le vaccinazioni contro il colera. Christophe Boulierac, Portavoce UNICEF a Ginevra, ha sottolineato “il coraggio, la capacita’ di reagire e la resilienza della popolazione haitiana. Nonostante i passi avanti realizzati, alcune importanti sfide devono essere ancora affrontate”, tra queste: -acqua e servizi igienico-sanitari: il 51% delle famiglie nelle zone rurali non aveva accesso all’acqua potabile e oltre l’80% delle famiglie rurali ancora non ha accesso a servizi igienici adeguati; -il 12% dei bambini di eta’ compresa tra sei e 12 anni non frequentava la scuola – circa 200.000 bambini e c’era un alto tasso di abbandono. Inoltre, la qualita’ dell’istruzione era molto bassa; – nonostante ci sia stata una continua riduzione dei casi di colera, la malattia non e’ stata ancora sconfitta; Per il 2015 e gli anni successivi, l’UNICEF e i suoi partner “vorrebbero mantenere e rafforzare i risultati positivi raggiunti per i bambini, e arrivare a coloro che non hanno ancora beneficiato di questi progressi, in particolare nelle aree remote di Haiti”. L’Unicef “e’ impegnato a lavorare al fianco dei suoi partner ad Haiti per aiutare a superare le sfide rimaste e per rafforzare la resilienza per il futuro. Il popolo di Haiti ha dimostrato grande coraggio, ha meritato il continuo supporto della comunita’ internazionale e lavora per costruire un futuro migliore”, ha concluso Boulierac.

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