L’Agenzia Europea del Farmaco ha dato il via libera per l’utilizzo della pillola senza prescrizione medica, in Italia già è polemica
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta duramente circa il dibattito che si è creato intorni all’utilizzo delle donne della famosa EllaOne, la cosiddetta ‘pillola dei 5 giorni’, senza prescrizione medica. Il via libera dell’Ue è stato dichiarato dopo il pronunciamento anche dell’Ema, l’agenzia del farmaco europea, che ha approvato la possibilità per le donne di acquistare il farmaco senza prescrizione medica, in quanto esso non presenta particolari danni ed effetti collaterali per la paziente che ne usufruisce. Secondo il ministro, il nostro paese dovrebbe conformarsi di fronte al via libera delle istituzioni europee, invece di alimentare dibattiti circa la moralità o meno nell’utilizzo di questo farmaco che permetterebbe di ostacolare una possibile gravidanza dopo un rapporto sessuale rischioso.
In Italia si è aperta una polemica, soprattutto da parte di medici farmacisti cattolici e che la reputano “un aborto mascherato”. In Italia l’ultima parola in merito spetterà all’Aifa, l’agenzia nazionale del farmaco, che già prende tempo a quanto pare sulla decisione finale, annunciando che la questione verrà sottoposta alla commissione tecnica ed un approfondimento davanti al Consiglio superiore di sanità. Anche Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici, intervengono in merito alle polemiche suscitate a seguito delle dichiarazione dell’Ema, ed hanno dichiarato che chi paragona un farmaco contraccettivo, che agisce entro 5 giorni per interrompere una potenziale gravidanza, “opera una mistificazione che nulla ha a che vedere con la scienza medica”. Lo Stato italiano dunque, dovrebbe a questo punto agire di conseguenza ed ammettere l’assunzione del farmaco senza prescrizione come già hanno fatto altri paesi europei come la Germania, senza nascondersi dietro maschere di finto moralismo e credi religiosi che poco c’entrano con l’ambito medico e scientifico. “Le priorità devono essere il diritto alla salute dei cittadini e la tutela della libertà di scelta. Principi costituzionali inviolabili – hanno dichiarato ancora Taranto e Cozza – non opinioni di singoli o di rispettabilissime associazioni”.