240 anni prima della Rivoluzione Industriale in Sud America già esistevano popolazioni che dovevano fare i conti con i gas serra prodotti dall’uomo
Gli Incas sono stati le prime vittime dei gas serra di origine antropica, da loro prodotti nel duro lavoro in miniera gia’ 1.200 anni fa. L’analisi delle carote di ghiaccio sulle Ande ha infatti rilevato come l’inquinamento abbia prodotto spesse nubi di polveri sopra la catena montuosa. Secondo i ricercatori, 240 anni prima della Rivoluzione Industriale in Sud America gia’ esistevano popolazioni che dovevano fare i conti con i gas serra prodotti dall’uomo. Nel 1572 gli spagnoli costrinsero gli Incas a lavorare nelle miniere di argento a Potosi’, introducendo una nuova tecnologia che fece schizzare in alto la produzione, ma anche l’inquinamento. Nel nuovo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), e’ stato analizzato uno strato all’interno di una carota di ghiaccio sulle Ande che risale alla conquista spagnola, scoprendone la presenza di tracce di piombo e riportando la firma chimica delle miniere d’argento di Potosi’. I ricercatori hanno trovato un picco di bismuto – una sostanza chimica sottoprodotto dei metalli minerari – risalente al 1480 ed intorno al 1540, meno di un decennio dopo l’inizio della colonizzazione spagnola in America latina, alte concentrazioni di numerosi metalli, tra cui piombo rosa dovuto al nuovo processo di raffinazione spagnola dell’argento. Per definire con precisione da dove veniva l’inquinamento, i ricercatori hanno poi confrontato i loro dati con quelli di una torbiera in Cile e dai sedimenti nei laghi della regione tra cui Potosi’ e altre miniere in Bolivia e Peru’. Le firme chimiche nel ghiaccio di Quelccaya, riportano gli studiosi, suggeriscono come la maggior parte dell’inquinamento “provenga probabilmente da Potosi'”, luogo in cui e’ stato estratto la stragrande maggioranza dell’argento spagnolo.