L’alba dell’universo nella quale si accesero le prime stelle è rimasta a lungo incerta e può essere stabilita solo grazie alle misure di polarizzazione del fondo cosmico
Le prime stelle si accesero 550 milioni di anni dopo il Big Bang: l’alba dell’universo avvenne quindi circa 100 milioni di anni piu’ tardi di quanto finora si pensasse. E’ questa una delle conclusioni cui e’ giunto il gruppo di ricerca internazionali che ha analizzato i dati del satellite europeo Planck e del quale fa parte l’universita’ Sapienza di Roma. L’articolo e’ in via di pubblicazione sulla rivista Astronomy and Astrophysics. I nuovi dati di Planck sono il risultato della misura del fondo cosmico di microonde prodotto nell’universo primordiale, ossia della radiazione elettromagnetica che ha attraversato l’intero universo osservabile, impiegando 13.7 miliardi di anni prima di giungere fino a noi. I fisici sono ora riusciti a comprendere un’altra caratteristica di questa radiazione, cioe’ la sua polarizzazione, che contiene informazioni sull’universo nelle sue fasi piu’ primordiali. ”La radiazione elettromagnetica e’ polarizzata quando vibra in una direzione preferita”, spiega Paolo De Bernardis, responsabile delle attivita’ Planck per la Sapienza. ”La luce naturale emessa dal Sole non e’ polarizzata e vibra in direzioni casuali e sempre variabili. Ma lo diventa quando viene riflessa da una pozzanghera, o da una finestra, cioe’ se interagisce con la materia. In modo analogo, il fondo di microonde ha interagito con la materia, con gli elettroni liberi presenti nell’universo, e quindi si e’ polarizzato”. L’alba dell’universo nella quale si accesero le prime stelle e’ rimasta a lungo incerta e puo’ essere stabilita solo grazie alle misure di polarizzazione del fondo cosmico. Grazie alle misure di Planck i ricercatori hanno calcolato adesso che le prime stelle si sono accese 550 milioni di anni dopo il Big-Bang, e che l’alba dell’universo avvenne circa 100 milioni di anni piu’ tardi di quanto pensato finora.