Satelliti, aerei e droni: l’esercito delle tecnologie al servizio della coltivazione dei campi per osservare, misurare e catturare dati per ottenere raccolti sempre migliori: l’agricoltura di precisione comincia a fare i primi passi e, secondo gli esperti, e’ destinata ad avere una crescita sempre maggiore nei prossimi anni. A fare uno dei primi passi sono i trattori collegati con i satelliti Gps: insieme ai ‘droni contadini’ possono elaborare i dati che permettono di decidere la rotazione delle colture in modo da ottenere la maggiore produttivita’ possibile. Un’impresa alla quale si prepara a contribuire anche la scienza della misura, la metrologia. Combinando i dati diventa possibile, per esempio, sapere quali campi hanno un maggiore bisogno di diserbanti, o dove e’ necessario concimare. Sono stati i satelliti i primi a dare impulso all’agricoltura di precisione e l’Europa e’ in pole position in questo ambito. Si prepara infatti a mettere a disposizione dell’agricoltura una grande quantita’ di dati e servizi basati sul sistema di navigazione europeo Galileo e sulla costellazione Copernicus, con i suoi satelliti Sentinel. Promosso da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Unione Europea, il programma Copernicus e’ considerato dagli esperti lo strumento che permettera’ di vigilare sulla politica agricola comune’, fornendo servizi e dati che permettano di calcolare che cosa coltivare e come. Anche per il sistema di navigazione Galileo si sta lavorando ad applicazioni al servizio della coltivazione dei campi, cosi’ come della tracciabilita’ degli alimenti. Forse anche piu’ dei satelliti, i droni sono destinati a diventare ‘di casa’ nei campi, ad esempio per raccogliere dati e misure utili per organizzare il lavoro delle macchine agricole. Sono al nastro di partenza anche ‘droni contadini’ che, radiocomandati, possono spargere sui campi il concime, controllare la maturazione della frutta e il bisogno di acqua di ogni pianta. Se nelle risaie cinesi i droni contadini hanno superato in numero i trattori gia’ nel 2013, le prime sperimentazioni condotte in Italia sono promettenti. Fra i prototipi ci sono ‘Helicampro’, un drone spinto da un motore a scoppio in grado di distribuire con altissima precisione fertilizzanti o pesticidi, e le squadre di’Archidron’, che permettono di coprire fino a 13 ettari in una sola ora.