Nei mesi scorsi, i media nordcoreani hanno giustificato l’epidemia del virus come effetto di arma biologica creata dagli Stati Uniti
La Corea del Nord ha deciso che non accetterà atleti stranieri alla maratona annuale di Pyongyang a causa delle misure di quarantena contro il virus Ebola. “Siamo spiacenti di annunciare che siamo stati informati dai partner in Corea del Nord che quest’anno non saranno ammessi corridori stranieri, dilettanti o professionisti, alla Pyongyang Marathon”, ha reso noto la Koryo Tours, agenzia specializzata da oltre due decenni nelle visite nel Paese comunista. Nel 2014, per la prima volta, furono invitati atleti da un consistente numero di nazioni alla gara che si tiene a metà aprile, nell’ambito degli appuntamenti dedicati alla nascita del fondatore dello Stato, il ‘presidente eterno’ Kim Il-sung. Nella circostanza, ci furono circa 1.000 partecipanti, di cui oltre 200 corridori dilettanti stranieri soprattutto da Usa ed Europa. “In questa fase, non è chiaro quando saranno riaperti i confini al turismo”, ha precisato l’agenzia di viaggi basata a Pechino. L’annuncio, tuttavia, non cade a sorpresa e rientra nelle mosse decise da tempo dalla Corea del Nord per scongiurare, almeno ufficialmente, una possibile diffusione del virus Ebola nei propri confini. A ottobre, infatti, è stata decisa la messa in quarantena degli stranieri che arrivano nel Paese per un periodo di 21 giorni, a prescindere da status e luogo d’origine. Nei mesi scorsi, i media nordcoreani hanno giustificato l’epidemia del virus come effetto di arma biologica creata dagli Stati Uniti.