Eclissi solare del 20 marzo, interesserà anche l’Italia: ecco perché l’approvvigionamento energetico è a rischio

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“Questa eclissi sarà un test inedito per il sistema elettrico europeo”, i tecnici dell’ENTSO-E sono già mobilitati per affrontare un’eventuale emergenza

Eclissi totale di SoleIl 20 marzo 2015 si verificherà un’eclissi solare che bloccherà circa il 90% della luce solare sull’Europa e sarà l’evento più rilevante degli ultimi 16 anni.

I gestori dei sistemi elettrici hanno già lanciato l’allarme: l’evento potrebbe causare problemi sulla rete energetica europea, perché sono tantissimi ormai i Paesi che fanno affidamento sull’energia solare: “Il rischio di incidenti non può essere del tutto escluso,” dichiarano i portavoce dell’ENTSO-E (European Network of Transmission System Operators for Electricity, Rete Europea dei Gestori di Sistemi di Trasmissione Elettrica). Ci sono già state eclissi di sole in passato, ma ciò che rende diversa quella del prossimo 20 marzo è lo spettacolare incremento, avvenuto per lo più nell’ultimo decennio, della quantità di energia elettrica generata dai pannelli fotovoltaici. Si consideri che l’energia solare nel 2002 copriva lo 0,1% di tutta l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili in Europa, ma da allora è cresciuta fino al 10,5%: “Una quantità non trascurabile di unità di produzione elettrica collegate alla rete sono fortemente sensibili alle variazioni dell’irraggiamento solare. Questa eclissi sarà un test inedito per il sistema elettrico europeo.”

Tutta l’Europa è interessata, direttamente o indirettamente,” aggiungono dall’ENTSO-E, ma i Paesi più a rischio sono quelli dove il fotovoltaico ha un ruolo importante, come ad esempio la Germania, che ricava un quarto della sua elettricità dall’energia verde, tra fattorie eoliche e pannelli solari. Da alcuni mesi l’ente sta meditando contromisure per proteggere il sistema energetico continentale, sta lavorando sulla questione da tempo e considerando decine e decine di variabili, tra cui la “domanda umana”: potrà accadere, com’è accaduto nel 1999, che la popolazione “si fermi” a contemplare il fenomeno, cosa che potrebbe portare a una diminuzione di domanda per pochi minuti, seguita da un picco. I gestori stanno semplicemente considerando tutte le possibilità e variabili, e “ricorreranno alle consuete procedure di emergenza per proteggere il sistema se dovesse presentarsi la necessità.” L’ENTSO-E è però, in linea di massima, molto fiducioso sull’esito positivo del “test”.

Circa 35mila megawatt di energia solare, pari a quasi 80 centrali elettriche convenzionali di medie dimensioni, svaniranno gradualmente dal sistema elettrico e poi torneranno gradualmente, rende noto l’ENTSO-E, “il tutto in due ore, mentre i cittadini europei e i loro uffici inizieranno un normale giorno lavorativo.”
La riduzione dell’irraggiamento solare influenzerà direttamente la produzione di energia fotovoltaica e per la prima volta si prevede che la cosa possa avere un impatto rilevante sull’operatività del sistema energetico europeo,” avvisa l’ENTSO-E in un rapporto pubblicato lunedì scorso. Secondo una portavoce, l’eclissi taglierà l’approvvigionamento di energia solare più in fretta di un normale tramonto, e quindi sarà necessario ricorrere al carbone, al gas e ad altre fonti di energia convenzionali per garantire l’equilibrio del sistema, che deve produrre la stessa quantità di energia elettrica usata normalmente.

Finora i gestori di reti elettriche sono riusciti a tenere in equilibrio i sistemi, ma per l’ENTSO-E, la crescita delle fonti di energia rinnovabile, con l’intermittenza e l’incertezza che le caratterizza, sta creando nuove sfide: “L’eclissi solare è la dimostrazione perfetta di come stia diventando più complicato mantenere la sicurezza del sistema in presenza di una produzione energetica sempre più volatile e parcellizzata.

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