Incombe la primavera sull’Eurasia: clima sempre più mite sull’est Europa, mentre l’aria gelida batte in ritirata verso la Jacuzia

MeteoWeb

yakutsk_magadan_roadofbones_tour_110Sono diversi i segnali che annunciano l’incombere, ormai imminente, della primavera meteorologica sull’emisfero boreale. In questi ultimi giorni si sta riscontrando un progressivo rialzo delle temperature su gran parte dei bassopiani dell’Europa orientale e sulla Russia europea. Questo significativo aumento dei valori termici in parte è indotto dall’allungamento delle giornate e dalla crescente radiazione solare nelle ore centrali del giorno che riesce a riscaldare maggiormente il terreno. Dal punto di vista circolatorio il flusso perturbato principale scorre con un discreto indice zonale sopra l’Atlantico settentrionale, presentando su questo dei massimi di velocità molto intensi nel tratto di oceano ad ovest delle Isole Britanniche, dove troviamo in azione un significativo “gradiente di geopotenziale”, a cavallo fra l’Islanda e le Azzorre, che continua ad alimentare un impetuoso “getto polare” che penetra fino al cuore dell’Europa.

Il fortissimo “getto polare”, che dall’Atlantico settentrionale penetra fino all’Europa occidentale, giunto al traverso dell’Europa orientale, subirà un drastico rallentamento, causa la presenza di un promontorio anticiclonico di blocco, che dalla Turchia estende i propri elementi principali in direzione della Russia europea. Tale struttura anticiclonica, pur perdendo parte della sua forza originaria, nel corso dei prossimi giorni imporrà al flusso perturbato principale e al “getto polare” di deviare bruscamente verso nord, al traverso della Bulgaria, Romania, Bielorussia, Ucraina e sud della Russia europea, attivando una accesa ventilazione dai quadranti meridionali, soprattutto in quota, che scorrerà lungo il margine occidentale del promontorio anticiclonico.

Sarà proprio questo flusso dai quadranti meridionali, pronto ad attivarsi lungo il margine occidentale del promontorio anticiclonico, che dalla Turchia e dal mar Nero spingerà un flusso di tiepide correnti da Sud e S-SO che scaccerà l’aria fredda e pesante d’estrazione continentale, precedentemente riversatasi fra Russia europea, Repubbliche Baltiche, Bielorussia, Ucraina e Polonia, al di là degli Urali, in direzione del bassopiano della Siberia centro-occidentale. Al contempo le masse d’aria miti e umide, in risalita dal mar Nero, si muoveranno in direzione della Moldavia, dell’Ucraina, della Bielorussia e del sud della Russia europea, determinando su questi paesi un vero e proprio anticipo di primavera, con i termometri pronti a spingersi oltre la soglia dei +6°C +7°C nelle ore centrali del giorno.

Si nota la ritirata del “cuscino di aria gelida” verso la Siberia orientale

In alcune località della penisola di Crimea e della Russia meridionale, fra domani e lunedì, la colonnina di mercurio rischia addirittura di varcare la soglia dei +12°C +14°C, come a Sebastopoli o Simferopoli. Questa rimonta d’aria mite, innalzando in modo anche brusco i valori termici su molti paesi dell’est Europa, ben al di sopra dei +0°C, accelererà anche il processo di fusione del manto nevoso caduto in queste ultime settimane, tanto che in tante località, fra Russia europea, Repubbliche Baltiche, Bielorussia, Ucraina e Polonia, i mucchi di neve ancora resistenti al suolo rischiano di essere totalmente fusi dalle alte temperature. Nel frattempo il gelo di natura “pellicolare” continua ad arretrare verso la Siberia orientale, in direzione della Repubblica di Jacuzia, dove permarrà un vasto strato di aria molto gelida e pesante, dura da scalfire, nei bassi strati. Il tutto a causa dell’intensificazione delle già sostenute correnti dai quadranti meridionali (venti da Sud e S-SO) che dalle medie latitudini atlantiche si spingeranno verso la Scandinavia meridionale e il mar Baltico.

Queste miti correnti meridionali, in scorrimento lungo il lato orientale della profonda circolazione depressionaria che si collocherà a ridosso dell’Islanda (depressione d’Islanda), provocherà la graduale retrogressione, verso gli Urali e il bassopiano Siberiano occidentale, dell’imponente anticiclone termico, data l’erosione delle sue propaggini più occidentali a seguito dell’impetuoso e mite flusso pre-frontale da Sud e S-SO che risale fin sulla Svezia ed il mar Baltico.

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