Medicina: un test della pelle per diagnosticare Alzheimer e Parkinson

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Alzheimer e Parkinson potrebbero in futuro essere studiate su campioni di pelle dei pazienti e diagnosticate in modo oggettivo mediante una biopsia

METODO STAMINA NUOVA - CopiaIn futuro un test della pelle potrebbe entrare in uso per la diagnosi precoce di Alzheimer e Parkinson: ricercatori messicani hanno scoperto, infatti, che sulla pelle si possono riscontrare i segni delle malattie, con presenza di quantita’ abnormi delle proteine tossiche legate ad esse. Lo studio e’ stato condotto da Ildefonso Rodriguez-Leyva, Universita’ di San Luis Potosi e presentato al meeting annuale della American Academy of Neurology a Washington D.C. Oggi l’unico modo di fare una diagnosi certa di Alzheimer e’ attraverso l’identificazione delle placche di proteina amiloidi nel tessuto cerebrale, esame ovviamente possibile solo con l’autopsia post-mortem. Cio’ significa che durante il decorso della malattia si puo’ fare solo una diagnosi di Alzheimer “possibile” o “probabile” servendosi di diversi test, esami clinici, test neuropsicologici per misurare memoria e capacita’ cognitive, Tac cerebrali. La prospettiva di fare una diagnosi certa mentre il paziente e’ in vita analizzandone la pelle prelevata con una biopsia e’ dunque di notevole interesse. Gli esperti hanno analizzato biopsie di pelle di 20 pazienti con Alzheimer, 16 con il Parkinson e 17 con forme di demenza riconducibili ad altre cause, confrontandole con quelle di 12 soggetti sani di controllo. E’ risultato possibile distinguere i casi di Alzheimer e Parkinson attraverso la concentrazione nella pelle di proteine tossiche legate alle malattie, come la proteina tau e quella alfa-sinucleina. Queste molecole sono 7-8 volte piu’ abbondanti nella pelle dei pazienti. Se queste osservazioni preliminari saranno confermate da ulteriori studi Alzheimer e Parkinson potrebbero in futuro essere studiate su campioni di pelle dei pazienti e diagnosticate in modo oggettivo mediante una biopsia.

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