La profonda depressione fredda che da giorni domina lo scenario meteorologico su tutto il continente stamani è riuscita ad estendere i propri tentacoli fin sull’entroterra desertico algerino, con venti piuttosto intensi e conseguenti tempeste di sabbia. Nel corso della mattinata di oggi, i sostenuti, a tratti anche intensi, venti da SO e O-SO che hanno sferzato l’entroterra desertico dell’Algeria orientale e quello della Libia occidentale hanno sollevato delle imponenti tempeste di sabbie che si sono propagate fino al Mediterraneo centro-orientale.
L’intenso “gradiente barico orizzontale” che ormai da giorni staziona sul Mediterraneo centrale, con differenze pressorie di oltre 25 hpa fra le Alpi e le coste libiche, ha rafforzato ulteriormente la già tesa ventilazione sud-occidentale, producendo venti anche intensi, da SO e O-SO, che in mattinata hanno interessato soprattutto la regione desertica del “Grande Erg orientale” (il deserto sabbioso dell’Algeria orientale) e la Tripolitania, con raffiche che hanno toccato picchi di oltre 50-60 km/h. Questi venti molto sostenuti passando sopra i deserti sabbiosi dell’Algeria orientale (dove sono presenti le dune più imponenti del Sahara) hanno creato estese tempeste di sabbia, sollevando per aria ingenti quantitativi di sabbia e polvere desertica, che dall’entroterra desertico libico si è spinta fino alle zone costiere ad est della capitale Tripoli e sul Golfo della Sirte, causando drastiche riduzioni di visibilità e la totale copertura del cielo (gli effetti di una vera tempesta di sabbia).
Le particelle più piccole di questo pulviscolo desertico, una volta giunte sopra il mar Libico, sono state spinte dagli intensi venti da O-SO, attivi nei medi e bassi strati (fra 850 hpa e 700 hpa), verso l’alto, tanto da ascendere a quote più elevate, sopra i 3000-4000 metri di altezza, anche per l’effetto dei moti ascensionali legati alla “Warm Conveyor Belt”, davanti il fronte freddo ora attestato fra Sardegna e medio-basso Tirreno (ecco perché non si può chiamare tempesta di sabbia sul Mediterraneo e sulle coste europee). A queste quote la scia di polvere desertica è stata intercettata dai forti venti da O-SO e SO che soffiano sopra il bacino centro-orientale del Mediterraneo. L’intenso flusso sud-occidentale è stato in grado di spingere parte di questa striscia di polvere desertica, in sospensione in quota, fino alle coste meridionali della Grecia, l’isola di Creta, il basso mar Egeo e le coste occidentali della Turchia. In queste aree il passaggio della nuvole di polvere desertica, partita dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale e dell’ovest della Libia, ha colorato i cieli di rosso e giallo, regalando degli scenari davvero suggestivi, con atmosfere sahariane, mentre la coltre di polvere in scorrimento in quota è stata in grado di appannare il sole per diverse ore.
Cieli marroni o rossastri, oltre che su Creta e sulla Grecia meridionale, si sono osservati in molte isole dell’Egeo e sulla Turchia occidentale, dove tuttora scorre il corpo centrale di questa enorme striscia di polvere, che dal Sahara algerino si allunga fino allo Stretto dei Dardanelli e al mar di Marmara, dove il cielo e le nuvole si coloreranno di marrone. Nelle prossime ore, sotto la spinta dei forti venti da SO dominanti nella media troposfera (flusso portante), la nuvola di sabbia si dirigerà sopra i cieli del Bosforo e sul settore più meridionale del mar Nero, già da ieri battuto da forti venti meridionali che hanno raggiunto punte di oltre 80 km/h.