Auguri a tutti i Giuseppe: è uno dei nomi più diffusi in Italia, il primo in assoluto nelle Regioni del Sud
Il 19 marzo ricorre la festa del papà, in concomitanza con la festa di San Giuseppe che, nella tradizione popolare, oltre a proteggere i poveri, gli organi e le ragazze nubili, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami e degli artigiani. Il nome Giuseppe è di origine ebraica, significa “Dio aggiunga”, da intendere in senso lato come “aggiunto in famiglia”. San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della Sacra Famiglia nella quale nacque, per opera dello Spirito Santo, Gesù, Figlio del Dio Padre. Su di lui non ci sono molte notizie sicure, non si sa più di quello che canonicamente hanno riferito gli Evangelisti Matteo e Luca. Furono i Vangeli apocrifi a sbizzarrirsi intorno alla sua figura, dando molte leggendarie notizie da cui presero le distanze personalità autorevoli come San Girolamo, Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino.
L’Evangelista Matteo dice: “Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo”. Giuseppe, discendente di Davide, ha qualità uniche: rispetta la Legge, sforzandosi di mettere in pratica lo spirito di misericordia e bontà. Per questo, quando si accorge che Maria è incinta, non si affretta a denunciarla per la rottura del patto di fidanzamento, ma si ripromette di rimandarla in silenzio. Egli è un uomo obbediente perché quando l’Angelo gli rivela che il Bambino è stato generato dallo Spirito Santo non esita a prendere con sé Maria. Anche per Giuseppe, come per Maria, è necessaria una luce divina che si manifesta attraverso l’Angelo che gli rivela il Grande Mistero della Redenzione del genere umano: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quello che è generato da lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorità un figlio e tu lo chiamerai Gesù”.
Giuseppe, quindi, è partecipe della più alta missione da parte di Dio e, in quanto sposo della Vergine, è il più puro, il più Santo, il più eccelso di tutte le creature divine. Per noi, Giuseppe è un modello di santità, bontà, profonda e nuova paternità. Ma cosa sappiamo sulla vita del Santo, proclamato da Papa Pio IX “Patrono della Chiesa Universale”, additato da Leone XIII come “modello per tutte le famiglie cristiane” e proposto da Pio XII come esempio per tutti gli operai, fissando al 1° maggio la festa di San Giuseppe artigiano? Giuseppe nacque probabilmente a Betlemme. Suo padre si chiamava Giacobbe e pare che fosse , secondo la tradizione, un ragazzo molto talentuoso, umile e devoto. Era un falegname che abitava a Nazareth che, a circa 30 anni, venne convocato dai sacerdoti del tempio con altri scapoli della tribù di Davide per prendere moglie.
I sacerdoti porsero a ciascuno dei pretendenti giunti al tempio un ramo, comunicando che la Vergine Maria di Nazareth avrebbe sposato colui dal cui ramo fosse spuntato un germoglio. Isaia dice: “Ed uscirà un ramo dalla radice di Jesse, ed un fiore spunterà dalla sua radice”. Solo il ramo di Giuseppe fiorì e in tal modo fu riconosciuto come sposo, destinato dal Signore alla Santa Vergine. Giuseppe fu il padre terreno di Gesù e come tale dovette provvedere alla necessità della famiglia, tutelando e allevando il suo figlio adottivo, insegnandogli le cose della vita, senza mai mettere in discussione gli ordini impartiti nel sonno o attraverso messaggi divini ma eseguendoli fedelmente, senza mai avere dubbi e incertezze. Nonostante in molti sottovalutino l’importanza della sua figura nel disegno divino, Giuseppe è esemplare come sposo e come padre.