Allarme in Cile: dopo 15 anni si risveglia il vulcano Villarrica

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Secondo i dati storici raccolti dal 1558, ogni 10 anni circa si produce una eruzione di proporzioni importanti

LaPresse/Reuters
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Il vulcano Villarrica, nel sud del Cile, si e’ svegliato ieri notte dopo 15 anni di inattivita’: una violenta esplosione di lava che ha raggiunto i 3 kilometri di altezza, ha seminato il panico nella regione circostante. Le autorita’ cilene hanno risposto rapidamente all’emergenza, dichiarando l’allerta rossa ed evacuando preventivamente oltre 3 mila persone che vivono nei pressi del vulcano. L’eruzione ha avuto inizio intorno alle 3 del mattino (le 7 in Italia): un’enorme colonna di fumo e le esplosioni di lava sono state proiettate da uno dei vulcani piu’ attivi del subcontinente sudamericano, con una altezza di 2.847 metri al di sopra del livello del mare e una attivita’ lavica in crescita costante dal terremoto del 27 febbraio 2010.

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Il Villarrica possiede un cratere aperto di circa 200 metri di diametro, che contiene un lago di lava di circa 150 metri di profondita’. Secondo i dati storici raccolti dal 1558, ogni 10 anni circa si produce una eruzione di proporzioni importanti. Dopo una riunione del gabinetto di emergenza durante la notte, la presidente cilena, Michelle Bachelet, e’ arrivata oggi a Pucon, 780 km a sud della capitale, per coordinare personalmente le operazioni di emergenza dopo l’eruzione, mentre il ministro degli Interni, Rodrigo Penalillo, annunciava che si manterra’ l’allarme rosso per altre 24 ore in un raggio di 10 km intorno al Villarrica. Accompagnata dai ministri della Difesa, Jorge Burgos; dei Lavori Pubblici, Alberto Undurraga e dell’Agricoltura, Carlos Fuche, Bachelet ha lanciato un appello alla calma, chiedendo alla popolazione della regione di “seguire le istruzioni delle autorita’, per evitare che questi episodio possa avere conseguenze tragiche”. “Stiamo monitorando e valutando la situazione minuto per minuto, tutte le autorita’ sono operative sul territorio e tutti i servizi sono stati attivati”, ha detto la presidente alla stampa, prima di procedere a una ispezione della zona in elicottero. Al rischio presentato dalla fuoriuscita di lava – che finora non ha causato vittime, anche se si parla di qualche decina di famiglie rimaste isolate dopo l’eruzione – si aggiunge la crescita delle acque dei fiumi circostanti, che ha portato le autorita’ a decidere la chiusura di varie strade regionali, e l’impatto che l’attivita’ vulcanica potra’ avere sull’agricoltura locale, gia’ colpita dalla siccita’.

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