La primavera è la stagione della rinascita ma anche quella delle allergie primaverili.
CAUSE: La loro causa principale è il polline che, trasportato da vettori quali vento, acqua o insetti, è in grado di percorrere molti chilometri e quando la sua concentrazione nell’atmosfera è elevata, i sintomi, nei soggetti allergici, tendono ad acuirsi. Ma il polline non è l’unica causa di allergie primaverili. Tra le cause inaspettate: gli alcolici in quanto il consumo di alcol determina la dilatazione dei vasi sanguigni del naso, accentuando la risposta immunitaria del proprio organismo; gli animali domestici, in quanto i nostri cani e gatti, dopo essere stati fuori, possono portare in casa pollini e muffe che tendono a depositarsi sul loro pelo.
E’ fondamentale, dunque, tenerli sempre puliti, lontani da letti, divani e cuscini. Anche la frutta, in alcuni casi, può diventare pericolosa: chi è allergico alle Betullacee, tipiche di aprile e maggio, può andare incontro a sintomi allergici mangiando mele, pere o banane; mentre gli allergici alla Parietaria o alle Graminacee (periodo da maggio a settembre) devono, rispettivamente, prestare attenzione a basilico e piselli (nel 1°caso); al melone e al pomodoro (nel 2°caso). Inoltre, innaffiate le piante d’appartamento con moderazione poiché anche queste ultime, insospettabili, potrebbero sviluppare muffe e funghi che acuiscono le allergie. Occhio anche a gel, lacche e mousse per capelli che rappresentano una vera e propria calamita per i pollini e gli allergeni. Da una ricerca condotta dal Medical Center dell’Ohio State University, poi, emerge che lo stress può concorrere a innescare i sintomi allergici, a peggiorarli o a rallentare il recupero di chi ne soffre. Contrariamente a quanto si pensa, le piogge favoriscono il distaccamento e la diffusione del polline nell’aria e l’umidità, alleata degli acari, peggiora i sintomi dei soggetti allergici.
SINTOMI: Tra i sintomi più comuni di allergie primaverili: naso gocciolante, lacrimazione degli occhi, starnuti, tosse, prurito a occhi e naso, eventuale presenza di occhiaie marcate, arrossamento degli occhi, difficoltà respiratorie e attacchi d’asma.
DIAGNOSI: L’allergologo può eseguire un test cutaneo che prevede l’iniezione di un piccolo campione di allergene appena sotto la pelle di braccio o schiena e se il paziente è allergico alla sostanza, sulla zona interessata si formerà una piccola protuberanza. Un’altra opzione diagnostica è il RAST TEST (Radio Allergo Sorbent Test), consistente in un esame del sangue per identificare i livelli di anticorpi per un allergene particolare.
CURA: Solitamente nella cura di queste forme allergiche vengono impiegati farmaci antiallergici per via generale o locale, da assumere nella stagione dei disturbi (antistaminici, farmaci che bloccano la liberazione di sostanze responsabili dell’infiammazione allergica, cortisonici, decongestionanti nasali) in grado di controllare i sintomi ma non di incidere sulle ricadute stagionali future. L’immunoterapia specifica (vaccini antiallergici) consiste, invece, nell’iniettare sottocute quantità gradualmente crescenti dell’allergene specifico, per modificare nel tempo la risposta immunitaria della persona allergica. Non tutti i pazienti allergici però traggono beneficio da questo tipo di terapia e comunque è sempre necessario che il vaccino venga somministrato da un medico.
PREVENZIONE: Come prevenire le allergie primaverili? Evitate di uscire durante le giornate secche e ventose, quando è più alta la concentrazione di pollini, evitate l’areazione degli ambienti durante le ore più calde della giornata, usando, eventualmente, condizionatori d’aria; fate la doccia ogni sera e lavate i capelli quotidianamente per evitare che i granuli pollinici restino intrappolati tra il cuoio capelluto, depositandosi sul cuscino per poi essere inalati. Se dovete effettuare lavori all’aperto, avvaletevi delle apposite mascherine; evitate i viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti, cambiate spesso le lenzuola e le coperte e indossate ogni giorno vestiti puliti. Inoltre, non utilizzate in casa le scarpe con cui avete camminato fuori per evitare di trasportare particelle nell’ambiente domestico; lavate spesso i pavimenti, evitando moquette, tappeti e tendaggi se siete soggetti allergici e consultate il bollettino dei pollini dell’ARPA per tenervi informati sulla situazione dei luoghi che avete scelto per la vacanza o il week-end.