Le associazioni anche contro Marino, accusato di essere l’autore dello scempio di Roma
“Diciamo basta alle botticelle e soprattutto allo scempio delle ville storiche”. Questo il messaggio che gli Animalisti italiani, Ava- Associazione vegetariana animalista, Avcpp- Associazione volontari canile di Porta Portese, Lav, Enpa e Oipa lanciano oggi a Roma, con un flash mob, una manifestazione non autorizzata ma pacifica proprio davanti alle contestate nuove scuderie di Villa Borghese, sulla collina del Pincio. Con teste di cavallo, fischietti, bandiere e magliette i manifestanti gridano: “A Roma il denaro dei cittadini finisce in tasca ai vetturini”, “Marino vergogna traditore di questo scempio tu sei l’autore”. Il ‘servizio taxi a trazione animale’, come lo definiscono i fautori delle botticelle, “sofferenza e sfruttamento quotidiano dei cavalli e sperpero di soldi pubblici”, come lo definiscono gli Animalisti, avra’ presto sede proprio sulla collina del Pincio, due ettari di parco tra l’altro Sito di interesse comunitario. Pronte gia’ le stalle dove i vetturini porteranno a breve i loro cavalli, ma gli Animalisti sono pronti a dare battaglia a questa “sciagurata scelta” del sindaco Marino “costata quasi 1,5 milioni di euro”.
Sono, infatti, gia’ state raccolte le firme di oltre 10.000 cittadini romani per una ‘Delibera di iniziativa popolare’ gia’ depositata in Campidoglio, rendendo di fatto possibile il voto dell’Assemblea capitolina. Una delibera che dice no alle botticelle per sia per motivi etici che economici, con un si’ alla tutela dei cavalli e alla riconversione delle licenze in altre attivita’ di trasporto piu’ green. “Protestiamo con forza perche’ e’ stato fatto uno scempio qui dentro Villa Borghese, non solo paesaggistico ma anche di soldi pubblici- spiega Pier Paolo Cirillo, vicepresidente degli Animalisti italiani– Questo non ci sta bene a priori perche’ continuano a ratificare che i cavalli possono continuare a soffrire e a marciare tranquillamente anche se sono anziani e stramazzano a terra. Non e’ accettabile consentire a 38 vetturini privati di continuare a guadagnare senza fattura, grazie ad una tradizione obsoleta e crudele che tantissimi romani vogliono cancellare”. Gli animalisti oggi riuniti al Pincio in un flash mob pacifico denunciano: “Su platee di calcestruzzo sono stati costruiti 121 box per il ricovero dei cavalli impiegati per il traino delle botticelle in mezzo al traffico cittadino. Utilizzando la parole magiche ‘trasferimento temporaneo di carrozzelle nell’area dell’ex galoppatoio di Villa Borghese’ sono stati spesi 1.350.000 euro pubblici per gli interessi privati di 38 vetturini. Ed e’ stato calpestato il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio che vieta l’installazione di qualsiasi struttura all’interno di parchi, ville e giardini storici e la Legge Regionale 6 luglio 1998 n.24 che ammette a Villa Borghese solo interventi che riguardano esclusivamente la conservazione, la manutenzione ed il restauro“. Il sindaco Marino, ricorda Cirillo, “aveva fatto delle promesse durante la campagna elettorale di tutelare i cavalli ma ha tolto fondi per i canili di Roma e ha fatto costruire questo scempio. Siamo qui e torneremo per rivedere il Pincio come deve essere: un monumento prezioso per i turisti e per tutti i romani“.