“C’è un accordo, ma non è stato un compito facile”
“C’è un accordo, ma non è stato un compito facile”, ha dichiarato il commissario europeo responsabile del clima, Miguel Arias Canete, al termine di una riunione con i ministri dell’Ambiente a Bruxelles. “L’Europa è il primo continente a presentare il suo contributo, come richiesto dalle Nazioni Unite”, ha rimarcato il ministro francese, Segolene Royal. L’offerta dell’Ue, che è responsabile del nove per cento delle emissioni mondiali dei gas a effetto serra, è stata inviata al segretariato dell’Onu, ha chiarito Canete. I ministri hanno raggiunto un accordo sulla “lista di tutte le azioni concrete e tutti i settori economici interessati da questa iniziativa”, ha spiegato Royal. La lista dettaglia i gas a effetto serra presi in considerazioni, enuncia i settori industriali e include l’agricoltura e déchets. L’Irlanda ha dato battaglia per ottenere che le emissioni di terre e foreste fossero incluse nell’offerta dell’Ue. Una disposizione che gli ambientalisti hanno criticato. “Le emissioni di Lulucf (sfruttamento delle terre e delle foreste) non dovevano essere conteggiate negli obiettivi di riduzioni dei Paesi, perchè significherebbe diminuire del quattro per cento obiettivi di riduzione già bassi”, è insorto l’eurodeputato dei Verdi francesi, Yannick Jadot. Gli Stati Uniti, che costituiscono il 12 per cento delle emissioni mondiali, hanno annunciato l’intenzione di ridurre dal 26 al 28 per cento nel 2025 le emissioni rispetto al 2005. La Cina, responsabile del 25% delle emissioni, ha promesso di stabilizzarle nel 2030.