Disastro Germanwings, Spiegel: è la fine del mito della sicurezza tedesca

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“Non erano gli altri quelli a cui accadevano grandi tragedie?”

LaPresse/Reuters
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La tragedia del volo Germanwings 4U9525 ha iniziato a far vacillare alcune certezze in Germania, compresa quella della sicurezza tedesca. Lo scrive il settimanale Der Spiegel in un articolo intitolato ‘Senza il terreno sotto i piedi’, secondo cui “l’incidente aereo mette fine al mito della sicurezza” teutonica. “Non erano gli altri quelli a cui accadevano grandi tragedie? Terremoti, guerre, catastrofi negli stadi, attentati terroristici o incidenti aerei con centinaia di morti. Tutto questo colpiva persone in regioni lontane e non la Repubblica federale tedesca”, osserva lo Spiegel in apertura. “Da martedi’ di questa settimana e’ diverso”, si legge ancora: “Finisce un’illusione. Quella che noi siamo piu’ sicuri degli altri finche’ ci affidiamo a quel che ci fa tedeschi. E’ una hybris (un sentimento di superbia) che e’ durata a lungo”.

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Le auto tedesche hanno ”una buona reputazione a livello mondiale, come finora anche Lufthansa”. Spiegel ricorda uno spot della compagnia tedesca finita sotto l’occhio critico della stampa mondiale, in cui un ragazzino osserva con sconfinata ammirazione ”un capitano di Lufthansa, che appare come un eroe, come un uomo cui ci si possa affidare, incredibilmente serio”. Un’immagine che ha rivelato i propri limiti: ”Un aeroplano e’ la promessa che tutti i responsabili facciano un lavoro eccellente. Lufthansa martedi’ non ha potuto mantenere questa promessa”. Dopo l’incidente, continua Spiegel, ”si pone la domanda della colpa. Non necessariamente per dare la colpa ad altri, ma per imparare. Cosi’ si vuole impedire che accadano altre tragedie in futuro”. Per il settimanale di Amburgo ”ora cade anche l’illusione che ai passeggeri di Lufthansa non possa accadere nulla. Questa e’ la cesura che rappresenta questa catastrofe”: certo, anche in passato sono caduti altri aerei Lufthansa, ”ma quegli incidenti hanno fatto meno vittime e non ne hanno danneggiato il mito della sicurezza”.

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